L’italo-argentino Tenaris fa causa al Venezuela

ROMA – Il gruppo siderurgico italo-argentino Tenaris, controllato da Techint, ha iniziato un processo di arbitraggio internazionale contro il Venezuela. A spingere il colosso verso questa decisione è stata la mancanza di un’evoluzione nelle negoziazioni che riguardano l’indennizzo dovuto a Tenaris per la nazionalizzazione della sua controllata Matesi, azienda produttrice di mattonelle di carbone, da parte del Paese caraibico.


Il gruppo guidato da Paolo Rocca punta così ad un risarcimento equo per l’esproprio dei loro investimenti in Matesi. Tenaris e Talta si sono dette “ancora disposte ad impegnarsi in discussioni con il governo venezuelano per raggiungere una soluzione”.


L’istanza è stata presentata, pochi giorni fa, dal gruppo guidato dalla famiglia Rocca presso l’Icsid di Washington, un tribunale della Banca Mondiale che dirime le controversie sugli investimenti internazionali.
Nel 2009 il governo venezuelano prese il controllo operativo della società Matesi che era a maggioranza di proprietà di Tenaris e si impegnò a compensare aquamente quest’ultima. Rilevò anche la quota di maggioranza che Tenaris deteneva in Tubos de Acero de Venezuela SA e la sua partecipazione di minoranza in Complejo Siderurgico de Guayana. Dopo una lunghissima trattativa il Gruppo italiano ha incassato 1,97 miliardi di dollari, una cifra inferiore ai 4 miliardi richiesti inizialmente, ma superiore agli 800milioni offerti da Chávez all’inizio delle trattative.