L’Istat conferma la frenata della ripresa: “Per il 2011 difficile una crescita dell’1%”

ROMA – Si confermano le “prospettive alquanto modeste per la nostra economia”. Alla luce dell’attuale quadro macroeconomico, “anche un tasso di crescita dell’1 per cento per il 2011 appare di difficile realizzazione”. Il presidente dell’Istat Enrico Giovannini lancia un monito e conferma che la ripresa è in decisa frenata.


La dinamica del Pil “è evidentemente insoddisfacente” e “insufficiente a riassorbire la disoccupazione e la sottoccupazione di cui il nostro paese soffre” avverte Giovannini intervenendo in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato nell’ambito dei lavori sulla manovra.


In Italia, diversamente dalle altre maggiori economie europee, “la situazione difficile del mercato del lavoro non si è riflessa interamente in una crescita della disoccupazione”, osserva l’Istat.


Nel nostro Paese la partecipazione al mercato del lavoro, “già strutturalmente bassa, è ulteriormente diminuita, con una crescita quasi ininterrotta del numero degli inattivi dall’inizio della crisi”. E le attese a breve termine delle imprese e dei consumatori rilevate nelle indagini qualitative dell’Istat “segnalano il permanere di una situazione di difficoltà sull’andamento dell’occupazione e sulle prospettive del mercato del lavoro”.


Per quanto riguarda la manovra finanziaria, il presidente dell’Istat esorta a puntare “con maggiore decisione’’ al contrasto dell’evasione fiscale: così facendo il nostro Paese potrebbe conseguire “più facilmente, rispetto ai partner internazionali, un’importante riduzione dei costi sociali dell’intervento di consolidamento fiscale e un riequilibrio strutturale del carico fiscale tra le diverse categorie di cittadini”.


L’Italia, ricorda il presidente, “si caratterizza per una più elevata quota di economia sommersa, cui corrisponde una significativa perdita di gettito fiscale e contributivo. Tale discrepanza tra carico fiscale ‘effettivo’ e carico fiscale ‘legale’ comporta importanti effetti distributivi ed alimenta un senso di ingiustizia nei confronti dell’azione dello Stato da parte di alcune categorie’’.


Giovannini torna ad elencare gli interventi necessari per contrastare l’evasione, già messi nero su bianco nel rapporto del gruppo di lavoro sull’economia non osservata.


In particolare si propone di: ridurre e dei margini di discrezionalità dei singoli governi nel varare condoni in materia fiscale e contributiva; ridurre il numero di partite Iva, rafforzare il contrasto d’interessi.
L’Istat ha inoltre diffuso nella giornata di ieri i dati sul commercio, che evidenziano un calo a giugno delle vendite al dettaglio dello 0,2 per cento su base mensile.


Nella media del trimestre aprile-giugno 2011, l’indice ha registrato, rispetto ai tre mesi precedenti, una variazione negativa dello 0,1 per cento.


Nel confronto con maggio 2011, prosegue l’Istat, le vendite di prodotti alimentari registrano una variazione nulla e quelle di prodotti non alimentari diminuiscono dello 0,3 per cento.


Su base annuale, rispetto a giugno 2010, rileva ancora l’Istat, l’indice grezzo del totale delle vendite segna un calo dell’1,2 per cento, le vendite di prodotti alimentari registrano una variazione nulla e quelle di prodotti non alimentari diminuiscono dell’1,8 per cento.


Nel confronto con il mese di giugno 2010 si registra una riduzione dello 0,3 per cento per le vendite della grande distribuzione e dell’1,9 per cento per quelle delle imprese operanti su piccole superfici.
Nei primi sei mesi del 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, continua l’Istituto di statistica, l’indice grezzo diminuisce dello 0,4 per cento.


Le vendite di prodotti alimentari presentano una variazione positiva dello 0,2 per cento e quelle di prodotti non alimentari una diminuzione dello 0,7 per cento.