Istat: disoccupazione stabile all’8% L’inflazione ai massimi dal 2008

ROMA – Si è fermata l’emorragia dei posti di lavoro ma ancora non è arrivata la ripresa. Il tasso di disoccupazione in Italia si è attestato all’8% a luglio, invariato rispetto a giugno. Lo riferisce l’Istat. Secondo l’Istituto il tasso è sceso dello 0,3% su base annua. Secondo i dati provvisori inoltre il tasso di disoccupazione giovanile scende al 27,6%, con una diminuzione congiunturale di 0,2 punti percentuali.


Quanto agli occupati sono 22.956 mila unità a luglio, in aumento dello 0,2% (+36 mila unità) rispetto a giugno.


Nel confronto con l’anno precedente l’occupazione fa registrare un aumento dello 0,4% (+88 mila unità).
Le variazioni positive riguardano sia la componente maschile, sia quella femminile. Il tasso di occupazione si attesta, come nei due mesi precedenti, al 56,9% e risulta stabile sia nel confronto congiunturale, sia in termini tendenziali. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-33 mila unità) rispetto al mese precedente e il tasso di inattività è pari al 38%.


L’istat ieri ha diffuso anche i dati sull’inflazione, che registrano una forte impennata ad agosto, toccando il 2,8% (rispetto al 2,7% di luglio), il livello più alto da ottobre 2008. Su mese l’incremento è dello 0,3%. L’inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, si stabilizza sul 2,1%, scrive l’Istat nella nota sui dati preliminari. Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo resta stazionario al 2,1%.


La crescita tendenziale dei prezzi dei beni sale al 2,9% dal 2,8% del mese precedente, mentre quella dei prezzi dei servizi scende al 2,5% (era +2,7% a luglio).


Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi aumenta di tre decimi di punto rispetto al mese di luglio.


Ad agosto, il principale effetto di sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dall’aumento congiunturale dello 0,9% dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che determina un’ulteriore accelerazione del loro tasso tendenziale di crescita (15,5%, dal 13,6% di luglio). Un impatto significativo deriva anche dal rialzo congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5%).


Per contro, il principale effetto di contenimento, si deve alla diminuzione congiunturale dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-0,4%).


Sulla base delle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,3% su base mensile e del 2,2% su base annua, con un’accelerazione di un decimo di punto percentuale rispetto a luglio 2011 (+2,1%).