Battisti, sdegno bipartisan, «deve marcire nelle carceri italiane»

RIO DE JANEIRO – «Non mi pento di nulla. Non posso pentirmi di ciò che non ho fatto. Mi stanno accusando di omicidi. I responsabili sono stati presi e torturati. Quando si sono verificate le morti, io non stavo più nell’organizzazione». A dichiararlo è stato l’ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo, Cesare Battisti, in un’intervista pubblicata dalla rivista brasiliana ‘Istoé’.


Le reazioni non si sono fatte attendere.


«Le ultime assurde affermazioni del criminale Cesare Battisti confermano il disprezzo verso la verità e la giustizia di chi impunemente continua a recitare un falso ruolo da perseguitato» afferma in una nota il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.


Roberto Menia, coordinatore nazionale di Futuro e Libertà:
«Siamo davvero stanchi di subire le umiliazioni del terrorista Cesare Battisti, un pluriomicida condannato in contumacia all’ergastolo che si permette ripetutamente di oltraggiare la memoria del nostro Paese, peraltro già pesantemente marchiata dalle brutalità di quei terribili anni di piombo».


Menia, poi, aggiunge:
«Non condividiamo affatto questo metodo dei media brasiliani, attraverso cui cercano di ergere l’ex capo dei Pac a vittima della giustizia italiana, stella del romanzo noir e penna d’oro del giornalismo internazionale»
Per il presidente dei senatori dell’Udc, Gianpiero D’Alia «le frasi di Battisti uccidono per la seconda volta le sue vittime».


«Nel suo delirio di impunità – sostiene – questo assassino si fa beffa della giustizia italiana e del dolore delle famiglie coinvolte. Occorre compiere ogni sforzo possibile sia sul piano giuridico che diplomatico affinché questo criminale sconti la pena che merita nelle patrie galere».


Durissimo anche Stefano Pedica (Idv):
«Deve marcire nelle carceri italiane, altro che girare libero in un Paese che accoglie solo delinquenza».
E annuncia:
«Alla ripresa dei lavori chiederò di riprendere in considerazione la richiesta di estradizione di una persona che non ha dignità».


Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, commenta le dichiarazioni di Battisti sul quotidiano Folha de S. Paulo:
«Le parole di Cesare Battisti sul fatto che avrebbe potuto uccidere se solo glielo avessero ordinato confermano la descrizione di un assassino che aveva scelto la violenza come arma di protesta. Cesare Battisti – prosegue – doveva essere estradato e consegnato alla giustizia italiana che lo aveva già condannato a quattro ergastoli, anche questa intervista lo conferma e – conclude Fiano – conferma l’ingiustizia che il Brasile ha commesso nei confronti dell’Italia e delle vittime di Battisti»