Calcio: contratto ‘punto di partenza’, venerdì in campo

ROMA – L’Italia del pallone può tirare un sospiro di sollievo: l’accordo sul contratto collettivo tra calciatori e la Lega di serie A è stato trovato, la firma è arrivata nel primo pomeriggio di oggi e dal fine settimana tutti pronti per il fischio d’inizio. Quello firmato oggi è un “accordo ponte” che scadrà il 30 giugno 2012, ma a detta delle parti, fino a una settimana fa assai lontane, sarà un punto di partenza.

– L’accordo è stato firmato secondo le indicazioni dell’Assemblea della Lega di A – le parole del presidente della Lega Maurizio Beretta – e dopo il buon lavoro fatto con la controparte. E’ un accordo innovativo e importante e abbiamo ottenuto gli obiettivi che ci eravamo posti. E’ stato fatto un buon lavoro nell’interesse di tutto il calcio italiano, non è un accordo ponte, ma un contratto con una durata precisa. Speriamo che ora si apra una stagione di grandi riforme del calcio italiano. Soddisfatto anche il presidente dell’Associazione calciatori, Damiano Tommasi:
– La voglia di mettersi seduti e giocare questa partita ha sbloccato la situazione – ha detto – Questo contratto deve essere un punto di partenza, perché tra poco ne dovremo riparlare. Per quanto ci riguarda il campionato può iniziare. Si gioca, e credo vada dato atto ai calciatori italiani del loro buon senso in questa trattativa.

A firma raggiunta, il presidente della Figc, Giancarlo Abete, cui è toccato il delicato ruolo di mediatore, ha però invitato tutti all’assunzione di responsabilità, affiché situazioni simili non si ripetano alla scadenza del contratto appena sottoscritto. Con la firma del contratto, avvenuta nella sede della Figc, ha preso il via anche il tavolo delle riforme con il governo. Subito dopo che era stato messo nero su bianco l’accordo collettivo dei calciatori, Abete, Beretta, Tommasi, il presidente del Coni, Gianni Petrucci, e il segretario generale, Raffaele Pagnozzi, si sono incontrati a Palazzo Chigi con i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Rocco Crimi, per il tavolo istituzionale su tre temi: la legge 91, la tutela dei marchi e la legge sugli stadi.
– C’è grande impegno per aprire una grande stagione riformatrice. Serve lo spirito di collaborazione per esplorare tutti i problemi aperti – ha sottolineato Letta al termine della riunione incontrando i giornalisti -. Il presidente del Coni Petrucci ha individuato tre aree – ha proseguito Letta -, la legge 91, che ha bisogno di una rivisitazione, un adeguamento alla realtà di oggi; la legge sugli stadi; e la tutela dei marchi. Tre aree di grande impegno per aprire la grande stagione riformatrice. Tutto avverrà – ha sottolineato il sottosegretario – nello spirito di collaborazione, partendo dal presupposto che tutto viene ricondotto al Coni. Il Governo è rispettoso dell’autonomia dello sport-.

– Attendo le proposte che arriveranno da Petrucci – le parole del sottosegretario con delega allo Sport Rocco Crimi – La legge sugli stadi è in commissione alla Camera, lavoreremo per accelerarne l’iter.
Crimi ha poi ringraziato Abete e Petrucci per la mediazione nella risoluzione della vertenza – giunta oggi al felice epilogo dopo oltre un anno – tra la Lega e l’Assocalciatori.

Si è fatta attendere, quindi, ma alla fine l’agognata firma Lega-Aic sul contratto collettivo è arrivata. Venerdì sera Milan-Lazio, anticipo della seconda di campionato, darà ufficialmente il via alla serie A, dopo che la protesta indetta dai calciatori aveva mandato a monte la prima giornata, in calendario nell’ultimo fine settimana di agosto. E’ stato un lunedì atteso con ansia soprattutto dai tifosi, rimasti a bocca asciutta a causa dello sciopero che ha visto ‘incrociare le gambe’ alla Serie A per la seconda volta nella sua storia (la prima fu nel ‘96). Con la firma, il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta ed il suo omologo per l’Assocalciatori Damiano Tommasi hanno messo fine ad una diatriba antica, tanto che già l’anno scorso si era sfiorata la serrata.

Allora come oggi, il principale punto di attrito è stato il contestato articolo 7 del contratto, quello sui cosiddetti ‘fuori rosa’ (per la Lega un allenatore può dividere la squadra in più gruppi distinti; per l’Aic i calciatori devono invece essere sempre preparati tutti insieme, senza discriminazioni). Il precedente contratto collettivo tra calciatori e Lega di A era scaduto più di un anno fa, nel giugno 2010.

Da allora era stato un muro contro muro che nelle ultime settimane ha tenuto il mondo del pallone con il fiato sospeso, anche per il timore che lo stato di agitazione potesse prolungarsi lasciando gli stadi vuoti a oltranza. Invece è bastata una giornata di stop per far convergere le posizioni del sindacato calciatori e della Lega (non senza la pressante mediazione di Coni e Federcalcio e dei rispettivi presidenti Petrucci ed Abete), fino a sciogliere i nodi che avevano rimandato il primo calcio d’inizio. Nodi che fino ad oggi erano diventati sempre più stretti, con le parti ferme sulle rispettive posizioni. Oggetto del contendere (oltre al pagamento del contributo di solidarietà, inizialmente previsto dalla manovra anti-crisi del governo), soprattutto il già ricordato articolo 7 del contratto.

La proposta di un contratto-ponte avanzata dal presidente dell’Aic Tommasi, per scongiurare lo sciopero nella prima giornata di campionato, aveva ricevuto un secco no da parte della Lega di A guidata da Beretta. E non aveva sbloccato la situazione nemmeno la proposta avanzata del presidente della Figc Giancarlo Abete – che aveva suggerito l’accantonamento di un fondo interno alla Federazione di 20 milioni di euro per il trienno 2011-13, destinato unicamente a garantire la Lega di A di fronte ad eventuali contenziosi sul contributo di solidarietà, diventato terreno di scontro tra le parti. Lo stallo aveva messo in allerta anche il Coni, pronto a prospettare un ventaglio di soluzioni per risolvere la situazione. Che è diventata poi più facile da districare anche grazie alle modifiche alla manovra anti-crisi, arrivate dopo lo sciopero, tra cui appunto quella della sostituzione del contributo di solidarietà con nuove misure fiscali. Così Aic e Lega hanno fatto insieme quel passo indietro che serviva. Giovedì scorso, l’ultima proposta delle società per un accordo fino al giugno 2012. Che oggi le parti hanno definito “innovativo” (Beretta) e “un punto di partenza” (Tommasi). E’ il lieto fine. Ecco le firme. L’Italia pallonara può tornare a sognare.