Tra le associazioni più giovani spicca quella di Aragua

GROSSETO – Il Risorgimento, l’Unità d’Italia e la Toscana. La mostra allestita in anteprima l’anno scorso a Firenze che poi ha iniziato dalla Svizzera il suo viaggio nel mondo, nei paesi dove più numerose sono le comunità toscane, è approdata a Roccastrada in provincia di Grosseto, in occasione dell’ottava edizione della Giornata dei toscani all’estero. E’ il modo scelto per festeggiare con i toscani nel mondo i 150 anni dall’Unità d’Italia e raccontare la Toscana e il contributo toscano nella costruzione dello stato italiano.


Finora la mostra sul Risorgimento, di cui esistono tre copie, è stata, dopo la Svizzera, in Belgio, a Parigi in Francia e a Perth, Sidney e Brisbane in Australia tra luglio ed agosto. Dal 9 settembre, per due settimane, sarà ospite a Melbourne, in Australia, presso il Museo dell’emigrazione. Quindi volerà a dicembre nell’Irlanda del Nord per poi approdare in America Latina e tornare ancora in Australia e Europa.


“Firenze e la Toscana contribuirono in modo determinante alla formazione culturale della nascente Italia e lo fecero anzitutto attraverso la diffusione della lingua italiana – ricorda l’assessore regionale Riccardo Nencini – Alessandro Manzoni nel 1868 ammonì l’allora ministro dell’istruzione affinché in tutte le scuole si insegnasse “il toscano, ovvero l’italiano”. La mostra parla della Toscana, del Risorgimento e del ruolo centrale che la Toscana ebbe nella costruzione e modernizzazione della nazione fino al 1848 ed oltre. Una mostra agile ma densa di contenuti, costruita su 21 pannelli tradotti in inglese e spagnolo, con cronologie, immagini e didascalie dal linguaggio semplice e immediato. Una mostra in crescita, che in questi mesi si è arricchita di contributi video realizzati dalla Fondazione Sistema Toscana, pescati negli archivi della Mediateca regionale e di altri enti.

I toscani all’estero


Sono 110 i circoli e le associazioni di toscani all’estero che riuniscono in tutto il mondo 12 mila toscani e 558 famiglie. Molti circoli esistono da anni, ancor prima di quando, nel 1977, l’allora sindaco di San Marcello Pistoiese, Mario Olla, si fece promotore di una legge per tentare di riannodare i fili sparsi dei toscani emigrati all’estero. Iniziativa che diede vita alla Consulta dei toscani all’estero, operativa dall’anno successivo.
Secondo l’ultimo censimento della Regione Toscana, le associazioni di adulti sono 78. Contano tra i soci oltre 10 mila iscritti e 558 famiglie. Ma ai circoli si iscrive, come simpatizzante, anche chi non è toscano, magari neppure italiano. Così hanno fatto in oltre 5mila e 186 famiglie. I circoli di soli giovani sono invece 32 e contano 1384 soci di origine toscana ed altri 801 simpatizzanti.


L’associazione più vecchia è quella di mutuo aiuto di Avellaneda in Argentina, del 1927, seguita dal circolo dei toscani di Toronto in Canada, del 1966. Le ultime, di 2 e 3 anni fa, sono l’associazione dei toscani nel mondo di Belo Horizonte in Brasile, la Associazione toscana di Aragua in Venezuela e l’associazione culturale toscana a Parigi.


Tra i giovani il primato di circolo più anziano spetta al centro toscano argentino, del 1981, mentre l’ultimo nato, nel 2008, è il circolo dei giovani toscani di San Nicolas, sempre in Argentina. Il maggior numero di iscritti è argentino. Sono oltre il 34 per cento, più del doppio in percentuale dei toscani immigrati in quel paese. Un altro socio su quattro è brasiliano. Gli iscritti ai circoli del Nord America sono invece poco meno del 13 per cento: gli statunitensi il doppio dei canadesi. Quasi il 10 per cento vive in Europa e un altro 7,89% in Australia. In Africa, dove le associazioni sono appena tre (tutte in Sudafrica), i soci toscani sono 190, ovvero l’1,20 per cento degli iscritti ai 110 circoli. Non ci sono associazioni di toscani nel mondo in Asia.