Cile, i professori rifutano la proposta educativa di Piñera

SANTIAGO DEL CILE – Il Collegio dei Professori del Cile ha rifiutato la proposta e il cronogramma di lavoro sull’educazione proposti dal governo del presidente cileno Sebastián Piñera, poiché non risponde alle richieste avanzate dagli studenti, per cui dovrebbe essere creato un sistema educativo pubblico, di qualità e senza fini di lucro. L’annuncio del rifiuto è stato dato ieri mattina dal presidente del Collegio dei Professori, Jaime Gajardo, che ha sottolineato come l’offerta del governo “non soddisfi e non dia garanzie al movimento studentesco né alle tematiche del profitto, della demunicipalizzazione e della riforma costituzionale“. Inoltre, “ci danno un programma di progettazione ideato solo da loro,” ha spiegato il dirigente scolastico ai media nazionali e internazionali.


Nel frattempo, via Twitter, il leader degli insegnanti ha riferito che questo giovedi il corpo docente si unirà alle manifestazioni degli studenti a sostegno di una migliore istruzione.


Aggiungendo poi che gli insegnanti si riuniranno con i loro omologhi argentini in via Los Libertadores al confine con la cordigliera delle Ande tra Argentina e Cile, per un “abbraccio fraterno in materia di istruzione pubblica”.


I professori, tramite il loro portavoce, hanno tenuto a precisare “che il programma presentato dal ministro dell’Istruzione (Felipe Bulnes) presenta tavoli di lavoro in cui prima si discutono questioni meno importanti e solo in seguito, in occasione del terzo tavolo, sarebbero stati trattati i temi di fondo “. Gli educatori hanno aggiunto che “si incontreranno con gli altri attori per creare una proposta in comune prima di inviare questo rifiuto al Ministro dell’Istruzione e al governo”.


Da più di tre mesi, studenti e professori portano avanti proteste di massa rivendicando un’istruzione pubblica gratuita e di qualità. Il sistema scolastico cileno è in gran parte in mano ai privati, a causa delle riforme realizzate dalla dittatura di Augusto Pinochet nel periodo che va dal 1973 fino al 1990. Solo il 40 per cento degli studenti cileni ha la possibilità di frequentare scuole pubbliche gratuite, mentre a livello universitario non esistono istituti che diano l’opportunità di studiare gratuitamente. Per iscriversi all’università, gli studenti devono avere accesso al credito nazionale o a banche private.


Camila Vallejo: “Oggi di nuovo in piazza”


SANTIAGO DEL CILE – La presidente della Confederazione degli Studenti del Cile (CONFECH), Camila Vallejo, ha confermato che vige la convocazione odierna alla giornata nazionale di protesta, sospeso lunedì scorso per via dell’incidente aereo nell’isola di Juan Fernandez.


“Riprendiamo la convocazione di giovedì tenendo conto delle iniziative di ogni regione e già dalla prossima settimana ci sarà uno sciopero nazionale più forte e di massa”, ha detto la leader studentesca.


Gli studenti cileni decideranno regione per regione se unirsi o meno alla giornata di protesta. Vallejo ha sottolineato che la lotta sociale è il modo migliore per ricordare coloro che sono morti nella tragedia, tra cui si trovavano persone con un pensiero affine a quello del movimento studentesco.