Mujica chiede scusa ad Haiti. Quattro le indagini in corso

MONTEVIDEO – Il presidente uruguaiano, José Mujica, ha inviato le sue scuse al popolo di Haiti e ha reso noto che verranno applicate sanzioni appropriate ai responsabili del presunto stupro ai danni di un giovane haitiano da parte di quattro militari uruguaiani della Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti (Minustah). Attraverso una lettera, Mujica ha formalizzato al suo omologo haitiano, Michel Martelly, “le dovute scuse per l’oltraggio che alcuni soldati del mio paese hanno perpetrato nei confronti del Signor Jhony Biulisseteth e, come lei ha detto, “contro la coscienza nazionale del popolo haitiano”.


“Sapendo che il danno è irreparabile, le garantisco che indagheremo a fondo, applicando ai responsabili le sanzioni massime”, continua la missiva.


José Mujica è convinto che queste parole rappresentino i sentimenti del popolo dell’Uruguay e delle Forze Armate, che “dopo aver lasciato quasi 40 morti e innumerevoli feriti e mutilati in varie Missioni di Pace delle Nazioni Unite, provano vergogna per il comportamento criminale e imbarazzante di alcuni”.


“Spero che queste parole sincere trovino ospitalità nel suo cuore, ribadiamo a lei e al suo popolo, la nostra solidarietà incondizionata”, ha concluso il presidente uruguaiano.


Questa settimana è stato pubblicato un video che mostra le violenze subite dal giovane haitiano, da parte dei quattro soldati della Minustah che lo tenevano a faccia in giù e ammanettato su un materasso, con i pantaloni abbassati fino alle ginocchia.


Apparentemente si vede uno dei militari che, accovacciato seminudo dietro al giovane, abusa sessualmente di lui, mentre i suoi compagni ridono senza sosta; Biulisseteth è infine aiutato ad alzarsi da uno degli uruguaiani.


In relazione all’accaduto sono in corso quattro indagini. La prima è portata avanti dalle Nazioni Unite, la seconda è stata ordinata dal comandante della Minustah, mentre le altre due sono a carico dei funzionari del ministero della Difesa uruguaiano e della Giustizia del Paese sudamericano.