La protesta insegue la manovra

ROMA – La tendopoli a piazza Navona, il lancio di uova e fumogeni verso il Senato con momenti di tensione, poi un corteo spontaneo che ha toccato Palazzo Grazioli e Montecitorio. La protesta dei sindacati di base e dei movimenti romani contro la manovra economica non si ferma. Cominciata l’altro ieri con lo sciopero generale dell’Usb e della Cgil, segue l’iter legislativo del provvedimento e si dà appuntamento a venerdì mattina, quando la manovra sarà in discussione alla Camera.


Animatori della protesta, i sindacalisti dell’Unione sindacale di base, i movimenti di lotta per la casa, i comitati ambientalisti e gli studenti di ‘Atenei in rivolta’. Dopo una notte trascorsa nelle tende a presidiare piazza Navona, ieri i manifestanti hanno dato vita ad un’assemblea e a diverse ondate di protesta, sfociate dopo il passaggio della manovra in Senato nel lancio di fumogeni e uova verso Palazzo Madama. Poi in serata un corteo spontaneo, che ha tentato di raggiungere Palazzo Grazioli, ripiegando quindi su una Piazza Montecitorio presidiata dalle camionette di polizia e carabinieri.


– Il governo ha avuto la maggioranza al Senato ma la nostra protesta non si fermerà e seguirà tutto l’iter di questa manovra-massacro – spiega Pierpaolo Leonardi, dell’esecutivo Usb -. Dopo una nuova assemblea abbiamo deciso di non montare una nuova tendopoli ma di darci appuntamento a venerdì mattina, quando il provvedimento sarà già in discussione alla Camera. Noi non molliamo. Loro sono chiusi dentro al Palazzo ma fuori c’è un popolo di lavoratori, disoccupati, precari, donne e senza casa che li marca stretti e pretende di non pagare il prezzo della crisi. Noi non siamo debitori – conclude – ma creditori di giustizia.