Stangata da 300 euro, sulla benzina oltre 470

ROMA – Consumatori all’attacco sull’aumento dell’Iva, dal 20 al 21 per cento, previsto su una lunga lista di prodotti nell’ultima versione della manovra.


Si va dall’abbigliamento, le calzature, i detersivi, i giocattoli, ai televisori, le auto e moto, ma anche il caffè, il vino, la cioccolata. E non solo: l’imposta sarà rivista all’insù sui pacchetti vacanza, e una serie di servizi. Un Esempio? Taglio e piega dal parrucchiere.


Insomma, ce n’è abbastanza perché le associazioni dei consumatori parlino di vera e propria ‘stangata’ a danno degli italiani. Che il Codacons quantifica addirittura in 290 euro l’anno, mentre nel mirino della Federconsumatori c’è, in particolare, il rincaro della benzina.


Un esborso aggiuntivo di 32 euro l’anno, che sommati agli aumenti registrati da agosto 2010 (440 euro tra costi diretti e indiretti sui carburanti), portano a superare i 470 euro. Il timore ora è che ci possa essere un’impennata dei prezzi dei beni di largo consumo.


– Naturalmente – osserva Carlo Rienzi, presidente Codacons – l’aumento di 290 euro è una media, il costo sarà maggiore se si tratta di una famiglia numerosa. Il rialzo porterà ad un aumento di tutti i prodotti indistintamente perché l’Iva viene scaricata sui consumatori. Saremo destinati a veder salire anche l’inflazione – prosegue Rienzi – certamente non una bella notizia con gli stipendi e le pensioni ferme.
Allarme, dunque, sulla benzina da parte della Federconsumatori, secondo cui gli effetti saranno particolarmente pesanti per le tasche degli italiani.


Dice il presidente della Federconsumatori, Rosario Trefiletti:
– Solo l’1% in più comporterà un aumento di 1,3 centesimi di euro al litro. Ci saranno, quindi, ricadute negative per fare il pieno di benzina, ma anche sul tasso d’inflazione: i beni in Italia sono trasportati su gomma, pertanto ci saranno effetti sui prezzi.

Benzina alle stelle


Appaiono in costante salita i prezzi dei carburanti praticati sul territorio, salvo quelli no-logo, con la benzina che è tornata oltre quota 1,62 euro/litro nella media nazionale e ad un passo da 1,67 euro/litro nelle punte massime e il diesel che ieri era ad un soffio dalla soglia di 1,5 euro/litro (superata in alcune aree del Paese), inviolata da quasi un mese. Questo il quadro che emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio rappresentativo della situazione nazionale. A livello paese, il prezzo medio della benzina (in modalità servito) va dall’1,615 euro/litro degli impianti Eni all’1,621 di quelli Shell (no-logo a 1,536 euro/litro). Per il diesel si passa dall’1,492 euro/litro Eni all’1,497 Shell (le no-logo a 1,394). Il Gpl, infine, si posiziona tra lo 0,716 euro/litro di Eni allo 0,726 di Tamoil (no-logo a 0,712 euro/litro). Secondo la rilevazione della ‘Staffetta Quotidiana’, ieri mattina IP ha aumentato i prezzi consigliati di 1 centesimo al litro su entrambi i prodotti. Le nuove medie nazionali per IP sono pari a 1,619 euro/litro per la benzina e a 1,497 euro/litro per il diesel. Le medie ponderate nazionali tra i diversi marchi aumentano di un millesimo su entrambi i prodotti, portandosi a 1,614 euro/litro per la benzina e a 1,499 euro/litro per il gasolio. Sulla rete italiana ‘Staffetta’ registra “l’allineamento al rialzo di IP che porta praticamente tutti i marchi intorno a quota 1,62 euro/litro sulla verde e 1,5 euro/litro sul diesel”.