Cile, la marcia studentesca finisce in repressione

SANTIAGO DEL CILE – I ‘Carabineros’ cileni hanno represso la manifestazione convocata dagli studenti che da mesi reclamano un’istruzione gratuita e di qualità.


– Avevamo cominciato a riunirci in Piazza Italia in modo pacifico e, trattandosi di una manifestazione non autorizzata dalle autorità locali, la polizia ha deciso di disperderci attraverso l’utilizzo di cannoni lancia acqua – ha dichiarato uno dei ragazzi che protesta, che ha poi aggiunto: – non abbiamo lanciato nemmeno un sasso contro le forze dell’ordine, solo fogli di carta.


Come riportano i media locali sono stati arrestati anche alcuni studenti che marciavano senza interrompere il traffico. Diverse organizzazioni per i diritti umani che si trovavano in loco hanno riportato “che la polizia era sprovvista di qualsiasi tipo di identificazione, e nessun carabiniere aveva il proprio nome inciso sull’uniforme”.
Gli studenti delle scuole superiori e delle università di tutto il Paese si sono mobilitati in diverse città del Cile, per chiedere al governo un’istruzione pubblica di qualità, un insegnamento senza fini di lucro e la demunicipalizzazione delle scuole affinché dipendano dal Ministero della Pubblica Istruzione.


Sono stati circa quattromila gli studenti che hanno marciato per le strade di Valparaiso rispondendo all’appello realizzato dalla Confech. La marcia è iniziata a mezzogiorno ed ha avuto come punto di arrivo Piazza O’Higgins. A Talca, la manifestazione è iniziata alle 13 dalla ‘Plaza La Loba’ e ha visto la partecipazione di circa 800 studenti che si sono riuniti in Piazza Cienfuegos. Mentre a Valdivia alcune centinaia di giovani hanno inscenato la loro protesta per le vie principali della città fino alla sede dell’Università Australe.


Nella capitale la marcia degli studenti delle scuole superiori che ha percorso il Parco Bustamante in direzione sud è stata di carattere pacifico, secondo quanto riportava il rapporto della polizia consegnato alla stampa nazionale pochi minuti prima dell’inizio della repressione. L’attività non autorizzata riuniva un gruppo di studenti di scuola superiore nella zona di Providencia.


Nel centro del paese, a Talca, gli universitari si sono riuniti presso la sede della locale università, per studiare la proposta del governo di istituire gruppi di lavoro per risolvere il conflitto studentesco, che si protrae ormai da quattro mesi, e realizzare la risposta da dare al Ministero della Pubblica Istruzione. Fino a ieri erano 13 le federazioni che hanno respinto la proposta del governo di Piñera che prevede l’installazione di tre tavoli di lavoro a partire da lunedì per affrontare le questioni oggetto della disputa.