Crescita ferma in Italia e Ue, stagnazione del commercio

PARIGI – “La ripresa si è quasi fermata nel secondo trimestre in molte economie dell’Ocse” ma la crescita “sta rallentando” anche in altre economie emergenti”. Lo scrive l’Organizzazione nell’Interim Economic Assessment sottolineando che l’Italia potrebbe registrare un trimestre di crescita negativa con un calo del Pil nel terzo trimestre dello 0,1% e un +0,1% nel quarto. “Si prevede che Germania e Italia segnino un trimestre di crescita negativa”, si legge, ma il margine di errore è alto vista “l’incertezza elevata” della situazione (per l’Italia +/-1,4%).


Per il G7, le previsioni dell’Ocse puntano a un aumento del Pil dell’1,6%, per poi rallentare allo 0,2% negli ultimi tre mesi dell’anno. Negli Usa la crescita dovrebbe registrare un +1,1% nel terzo trimestre 2011, per poi rallentare a +0,4% nel quarto trimestre. Il Giappone dovrebbe segnare +4,1% e 0%
Nel documento si sottolinea come “la revisione al ribasso dei dati precedenti indica una attività economica più debole di quanto stimato in precedenza”.


Fra gli indicatori più preoccupanti “la stagnazione del commercio mondiale, solo in parte legata ai problemi di forniture” seguiti al disastro dell’11 marzo in Giappone. A livello globale c’è il problema degli squilibri commerciali “che restano ampi”, come dimostra “l’ampliamento del surplus commerciale cinese”.
Notizie negative anche dal mercato del lavoro dove, scrive l’Ocse, “stanno scomparendo i miglioramenti” dei trimestri precedenti, con “un forte rischio che si consolidi il fenomeno dell’alto tasso di disoccupazione”. Per questo, si suggerisce, “servono riforme profonde del mercato del lavoro per impedire che la disoccupazione ‘ciclica’ diventi strutturale”.


In uno scenario “di incertezza particolarmente alta per Giappone e Usa” emergono molti fattori di rischio, dal basso livello dei consumi degli investimenti e dell’immobiliare”, alla possibilità che “la crisi del debito sovrano nell’Eurozona torni ad aggravarsi”.