I bergamaschi fanno soffrire il Grifone e il Ferraris

GENOVA – L’Atalanta comincia dal Ferraris di Genova a erodere, seppur lentamente, quei sei punti di penalizzazione che la separano dai blocchi di partenza del campionato. Un punto, strappato a forza di gambe a un Genoa disorganizzato, poco compatto, sbadato che chiude il primo tempo sotto di un gol, a causa della doppietta di un grande Moralez, e raggiunge il 2-2 finale solo grazie a un errore di Lucchini che mette sui piedi di Mesto la palla del pareggio. Eppure, il Genoa inizia con un gol da meraviglia questa prima di campionato, nonostante la protesta dei tifosi che l’hanno accolto mostrando le spalle.


Un duetto, quello di Palacio e Veloso al 6’ pt, per il vantaggio siglato dal regista portoghese che non poteva far prevedere quello che è successo dopo.


L’illusione dura infatti solo 2 minuti: all’8’ pt Padoin cerca la conclusione dal limite, trova Frey che respinge ma non trattiene e subisce il tap in di Moralez. E’ gol, e quel gol peserà troppo sul Genoa: le retrovie si scompongono, il centrocampo non risponde e sbaglia. Quando al 42’ la sfera va tra i piedi di Denis, il raddoppio è cosa fatta: l’attaccante argentino si gira e lancia in campo aperto ‘Speedy’ Moralez, che si presenta solo davanti a Frey e lo batte con un destro fulminante. Genoa negli spogliatoi sotto di un gol tanto che il presidente Preziosi è furibondo.


L’intervallo porta maggior concentrazione ai rossoblù che continuano però a soffrire la velocità dell’Atalanta e a sbagliare.
Il secondo gol del Grifone è frutto di un ‘paciugo’ in area bergamasca: all’8’ st un errore di Lucchini smarca Mesto, che non sbaglia e batte Consigli.


L’Atalanta continua a spingere e a schiacciare in area i rossoblù perché sa che quei tre punti sarebbero oro colato nella situazione in cui si trova. E, pressato, il Genoa continua a fare errori uno dopo l’altro fino all’espulsione di Birsa, entrato sul finire al posto di un esausto capitan Rossi. Genoa in 10 ma il tempo di approfittarne non c’é più, per gli uomini di Colantuono, che recriminano per la grande occasione capitata al 95’ prima a Denis (salvataggio di Kaladze), poi a Bonaventura che conclude alto.