Riecco la coppa dalle grandi orecchie, ancora Barcellona e Real in pole

ROMA – E’ di nuovo Champions. L’edizione 2011-2012 comincia nel modo più degno, con un primo turno che vede impegnato il campione uscente, il Barcellona delle meraviglie, contro una delle squadre che ha trovato maggiore gloria in Europa, ovvero il Milan che di Coppa dei Campioni ne ha messe insieme sette. Molti occhi saranno quindi puntati sul Camp Nou, visto che il team di Guardiola è il favorito anche per il 2012 e la finale che si giocherà a Monaco di Baviera.


In prima fila con i catalani si posizionano il Real Madrid, il Manchester United, vice-campione uscente e sempre forte di un Wayne Rooney spettacolare, ed il Bayern Monaco che non vorrebbe sprecare la chance di poter giocare la finale in casa. Il Barcellona, che con Guardiola ha già conquistato ben 12 trofei, ha cominciato la stagione nel modo migliore, vincendo sia la Supercoppa Europea, a spese di un Porto quest’anno outsider di lusso, e quella nazionale nella doppia sfida contro il Real ricca di spettacolo e polemiche.


Il Barça sembra ancora il più forte, con Messi che viaggia verso il suo terzo Pallone d’Oro, i nuovi acquisti Sanchez (prima dell’infortunio) e Fabregas che si stanno integrando bene negli schemi di Guardiola e Thiago Alcantara che sta mantenendo a livello di prima squadra le aspettative suscitate a livello giovanile: non a caso ha già esordito anche nella nazionale spagnola campione del mondo.


Obiettivo dei ‘blaugrana’ è di vincere la quinta Coppa dalle grandi orecchie eguagliando così il Liverpool in fatto di trionfi e salendo sul podio di cui fanno parte gli arci-rivali del Real (9) e gli avversari di stasera, il Milan (7). Il Barcellona, in caso di successo nel 2012 diventerebbe anche la prima squadra dai tempi del Milan di Arrigo Sacchi (campione nel 1989 e nel 1990) ad imporsi per due anni di seguito, mentre Guardiola raggiungerebbe Bob Paisley, leggendario coach del Liverpool che di Coppe in panchina ne ha vinte tre (quota già raggiunta da Pep, ma una è da giocatore). Quanto a Messi, che finora in Champions ha l’incredibile ‘score’ di 37 gol in 57 partite, tenterà di vincere il titolo di capocannoniere della massima competizione europea per il quarto anno consecutivo, e di avvicinarsi ai re del gol delle coppe europee, Raul e Pippo Inzaghi. Quest’anno sono entrambi assenti uno perché lo Schalke 04 non si è qualificato, l’altro perché il Milan non lo ha inserito nella lista della Champions.


Allo strapotere dei catalani tenterà di opporsi ancora il Real Madrid, che scende in campo domani a Zagabria contro la Dinamo. Mourinho continua a sostenere che le sue squadre entrano a pieno regime al secondo anno di lavoro con lui, quindi questo potrebbe essere l’anno buono, tenendo conto che Cristiano Ronaldo è sempre lui e che Benzema sta mostrando quei progressi (e quei gol) che nella scorsa stagione non ci sono stati. Intanto, grazie al portoghese, il Real ha sfatato la maledizione degli ottavi di finale che lo perseguitava da sei anni, ed ora insegue la decima Coppa, ossessione del presidente Perez. Ed ossessionato dalla Champions è anche Roman Abramovich, patron del Chelsea, che non ha più lo ‘Special One’ ma ha preso il suo presunto ‘clone’ André Villas Boas, ex assistente di ‘Mou’.


Sette squadre inglesi hanno raggiunto la finale dal 2005 ad oggi, solo nel 2010 con Inter-Bayern non c’é stata una rappresentante della Premier League. Ma il Chelsea, che oggi avrà un avvio non facile contro il Bayer Leverkusen, non si accontenta di arrivare secondo.


Meno attrezzati sembrano i ‘cugini’ dell’Arsenal, che oggi giocano contro il Borussia Dortmund del ‘Messi tedesco’ Mario Goetze, che vuole essere protagonista anche in Europa, nonostante il negativo avvio di stagione.


Torna in Champions 42 anni dopo il Manchester City che cercherà di sfruttare al meglio il suo impressionante potenziale offensivo (Agüero, Nasri, Tevez, Dzeko, Balotelli, Silva): il primo a farne le spese potrebbe essere il Napoli.


Nella fase a gironi che parte oggi ci sono poi club di secondo piano destinati a fare le vittime sacrificali: Basilea, Otelul Galati, Genk, Apoel Nicosia, Viktoria Plzen, Trabzonspor e Bate Borisov rischiano tutte di uscire subito.