Aut aut al premier: “Audizione o accompagnamento coatto”

NAPOLI – La procura di Napoli indica 4 possibili date per l’interrogatorio, in qualità di persona offesa nell’ambito dell’inchiesta sul caso Tarantini, di Silvio Berlusconi, dopo l’appuntamento di ieri saltato per la trasferta europea del premier: giovedì 15, venerdì 16, sabato 17 o domenica 18 settembre, dalle ore 8 alle ore 20. A quanto si è appreso, nel caso di un rifiuto a farsi ascoltare, i pm avvierebbero la procedura per l’accompagnamento coatto del testimone.


Il procuratore capo di Napoli, Giovandomenico Lepore, però precisa:
– L’accompagnamento coatto è l’ultima ratio per un teste che non si presenta e nel caso dei deputati ci deve essere l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Al momento, per il premier, è un’ipotesi che escludiamo. Abbiamo proposto altre date per presentarsi. Ora attendiamo la risposta. Solo dopo la risposta valuteremo.


La notifica della citazione a comparire tra il 15 e il 18 settembre è stata recapitata dalla polizia al presidente del Consiglio presso la sua residenza di Villa San Martino ad Arcore. L’atto è stato consegnato ad un collaboratore di Berlusconi da ieri a Bruxelles per motivi istituzionali.


– La memoria difensiva di Berlusconi non basta ad evitare il faccia a faccia coi magistrati – aveva spiegato in precedenza Lepore -. Anche se va letto ciò che c’è scritto e tenerne conto ai fini processuali, va sentita la parte lesa, abbiamo elementi per pensare che ci sia un’estorsione e la vittima, il premier, nega l’estorsione, quindi dobbiamo sapere i particolari. La memoria difensiva non basta – ha rimarcato Lepore – perché è una versione unilaterale, vanno fatte le domande e ci sono fatti specifici da contestare. Le controdeduzioni con domande da parte dei magistrati sono necessarie per fare chiarezza, non per senso di persecuzione nei confronti di qualcuno. Nessun cittadino si può sottrarre a suo piacimento all’esame da parte dei magistrati. Lo stesso Presidente della Repubblica – ha ricordato – può essere sentito come teste, con prerogative come quella di essere sentito al Quirinale, ma non si può sottrarre.


Quanto al viaggio di Berlusconi a Bruxelles, Lepore afferma:
– Non credo che il premier stia fuggendo dai magistrati. Sui motivi che hanno indotto il premier ad andare a Bruxelles non possiamo fare valutazioni, se non quella formale. Se anche avessi un dubbio che è un viaggio di comodo, quel dubbio rimarrebbe in me, non lo potrei esternare.


Il procuratore capo ha respinto il sospetto di voler fare una “trappola” al premier, convocandolo come parte lesa ma col rischio di tramutare la sua posizione in indagato, come si legge su qualche giornale. Però non ha escluso l’eventualità:
– Naturalmente se lui desse una versione che contrasta con elementi obiettivi che abbiamo a disposizione, bisogna che una delle due posizioni prevalga sull’altra. Quindi c’è questa possibilità, ma fino a un certo punto.
Infine un commento sulla competenza territoriale:
– Siamo stati noi i primi a sollevare la questione. Nella richiesta fatta al gip – ha detto Lepore – non escludevamo che la competenza fosse di altri. Il gip ha vagliato e ha riconosciuto che allo stato attuale siamo competenti noi. Ora la difesa ha fatto altre eccezioni e gli organi giudiziari vaglieranno la loro richiesta.
Trasferta a Roma per i pm di Napoli Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Francesco Piscitelli che si sono recati nella Capitale per interrogare il parlamentare del Pdl e avvocato Niccolò Ghedini, in qualità di persona informata sui fatti sull’estorsione ai danni di Berlusconi. L’interrogatorio è avvenuto negli uffici della Dna (Direzione nazionale antimafia).


Intanto il Pdl insiste: il Guardasigilli, chiedono in un’interrogazione urgente i deputati Enrico Costa, Manlio Contento e Francesco Paolo Sisto, deve valutare l’opportunità di inviare un’ispezione presso la Procura di Napoli dopo le dichiarazioni di Lepore.


L’interrogazione parlamentare sottolinea che nell’inchiesta sulla presunta estorsione al premier “si sono verificati episodi che destano sconcerto”. Per Costa “è chiaro che il presidente Consiglio è persona offesa, ma in concreto è trattato come responsabile o colpevole di determinati fatti”.


Un ‘no’ è arrivato però dal ministro della Giustizia. Nessuna nuova iniziativa sarà presa, per il momento, dal ministero della Giustizia. Francesco Nitto Palma, a quanto si apprende, attende le informazioni già richieste ai pubblici ministeri napoletani per rispondere all’interpellanza urgente presentata dal Pdl sull’eventuale fuga di notizie e in particolare sulla presunta telefonata intercettata tra il Berlusconi e Lavitola, pubblicata dall’’Espresso’.


Se le informazioni non dovessero essere ritenute sufficienti, il ministro valuterà poi l’eventuale richiesta di ulteriori notizie o, eventualmente, l’invio degli ispettori, anche sulla base della nuova interrogazione, presentata ieri dopo le dichiarazioni del procuratore di Napoli.