Protesta a Wall Street contro cupidigia e corruzione

NEW YORK – La cupidigia e la corruzione del sistema finanziario. E l’influenza dei soldi sulla politica americana. E’ questo che ieri ha spinto migliaia di persone a radunarsi vicino Wall Street, nelle vie adiacenti al New York Stock Exchange, per manifestare contro quello che ritengono un sistema ingiusto e per chiedere al presidente Barack Obama di costituire una commissione che metta fine ‘’all’influenza dei soldi sugli eletti’’.
La protesta pacifica, lanciata da Adbusters e chiamata ‘Occupare Wall Street’, vuole ricalcare la primavera araba, dar vita a una ‘Piazza Tahrir americana’: l’idea degli organizzatori sarebbe quella di sostare nell’area con tende per settimane se non mesi per replicare le manifestazioni in Egitto, Spagna e Israele.

La scelta di manifestare il 17 settembre, che gli organizzatori definiscono ‘Giorno della Rabbia’, si rifà alle proteste nel 1969 a Chicago contro la Guerra in Vietnam. I manifestanti hanno cercato di raggiungere l’ingresso del New York Stock Exchange ma sono stati fermati dalla polizia. ‘’La sola cosa che abbiamo in comune è che noi siamo quel 99% della popolazione che non tollera più la cupidigia e la corruzione del restante 1%’’ si legge sul sito ‘Occupare Wall Street’. ‘’Basta corruzione’’ e ‘’New York dice no alla cupidigia di Wall Street’’ sono alcune delle scritte sui cartelli agitati dai manifestanti.

‘’Chi guarda al panorama politico ed economico che abbiamo a Washington non può che arrivare alla conclusione che il sistema è rotto’’ afferma Bill Csapo, un volontario dell’organizzazione della manifestazione. ‘’L’attenzione è sulla corruzione di fondi illimitati sulla politica, che non possiamo chiamare democrazia. Il governo deve tornare a occuparsi del 99% degli americani: la legge ora è scritta per un 1% della popolazione’’. A partecipare alla manifestazione l’organizzazione 99 Percent Project, secondo la quale il 99% degli americani ‘’è cacciato dalle proprie case, è costretto a scegliere fra alimentari e affitto, gli vengono negate cure mediche di qualità e lavora ora per uno stipendio basso e niente diritti’’.