Juve nel segno di Conte

SIENA – Né 11 leoni, né spumeggiante, ma vincente, senza correre mai un rischio. Eccola la ‘seconda’ Juventus di Conte che ancora aggrappata ad Andrea Pirlo si prende il primato in classifica: saranno sì appena due giornate, ma è sufficiente per dare entusiasmo ad un ambiente che per troppo tempo è stato depresso. Per sapere se questa squadra sarà in grado di lottare per i massimi traguardi è ancora presto per dirlo e soprattutto è impossibile fare previsioni perché gli avversari finora incontrati non sono stati validi test per la Vecchia Signora.


Intanto la Juve fa tesoro di una zampata di Matri che regala il successo (1-0) al 9’ della ripresa. Lui match winner, in una partita che lo ha visto sempre perdere il confronto con Rossettini. Ma queste sono le storie che solo il calcio può raccontare. La rete di Matri rende dorato il ritorno di Antonio Conte a Siena: qui la sua Juve non ha entusiasmato, anzi, a tratti ha sofferto la pressione del Siena soprattutto nel primo tempo, quando cuore, polmoni e gambe hanno sorretto le idee di una squadra ben organizzata. Ma il progetto bianconero ha ancora bisogno di tempo e le ali devono dare più qualità, ma due certezze ci sono già: una è Andrea Pirlo; l’altra è la solidità di squadra, un gruppo in cui tutti si aiutano, che gioca senza presunzione. Il campione del mondo, forse troppo presto abbandonato dal Milan, non è spumeggiante come all’esordio contro il Parma, ma tutte le volte che gioca palla nella metà campo avversaria per gli altri sono dolori: illumina e cerca il tiro (al 20’ del primo tempo ha sfiorato il gol con un bel diagonale).


Pirlo ha le idee sempre chiare, insomma, da campione del mondo. E questa, più dei moduli di Conte, più del blasone e della storia di questa club, è al momento la vera fortuna della Juve. Sia nel 4-2-4 d’inizio, sia nel 4-3-3 con cui la squadra si schiera subito dopo il vantaggio con Vidal al posto di Vucinic; sia nel 4-2-3-1 con cui la Juve chiude, Pirlo é sempre il migliore. E Del Piero è ancora un ragazzo, gioca una ventina di minuti e gli bastano per mandare in porta Vidal per il possibile gol del 2-0, ma il cileno calcia in cielo (35’ st). E gli altri? Il ritorno di Grosso è senza lode e senza infamia, Chiellini soffre un pò, Barzagli compie un errore che potrebbe mandare in porta Calaiò, ma è anche bravo nella stessa occasione a compiere un recupero miracoloso. Pepe (che finisce senza ossigeno), Vucinic, Giaccherini e Matri si inventano il gol. E’ bastata un’azione vera alla Juventus per prendersi la vittoria.


Il gol ad inizio ripresa annienta la volontà del Siena che fino a quando è riuscito a correre ed essere compatto ha fatto anche una discreta figura, ma davanti appare debole. Se una delle punte a disposizione di Conte fosse nell’organico del Siena, la squadra toscana avrebbe senza dubbio un peso offensivo tale da poter fare meno fatica per cercare la salvezza. Ma questo, è noto, è il destino di realtà come Siena, mentre quello di squadre come la Juve è di lottare per il primato. E quando c’é un campione come Pirlo, un gruppo solido, un sornione dai piedi buoni come Vucinic, un gol per vincere si può sempre trovarlo. Come è avvenuto a Siena, dove un’azione, una sola, è stata sufficiente per prendersi il primato in classifica. E per coltivare sogni: in attesa di prove più impegnative.