Frattini: “Lo Stato palestinese ora? Scatola vuota e colpo ai negoziati”

NEW YORK – Per il ministro degli Esteri, Franco Frattini, occorre offrire ai palestinesi “qualcosa di tangibile” e non l’illusione della nascita di uno Stato che con il riconoscimento unilaterale non sarebbe tale. Il titolare della Farnesina ne ha parlato in un incontro a New York con i rappresentanti delle associazioni ebraiche Usa, in cui ha messo in guardia da una divisione su questo tema tra Europa e Stati Uniti o all’interno dell’Ue che “sarebbe catastrofica”.


“Dobbiamo dare ai palestinesi qualcosa di tangibile”, come una ripresa del negoziato di pace “con date precise fissate dal Quartetto, e non solo l’annuncio che nasce uno Stato quando poi in realtà giuridicamente uno Stato non nasce”, ha affermato. Per farlo, bisogna evitare “una pericolosa spaccatura nella comunità internazionale”.


Frattini ha ricordato che la maggioranza dei Paesi Ue “è concorde che la proclamazione unilaterale di uno Stato palestinese segnerebbe la fine del processo di pace”. Tuttavia, ha detto, “abbiamo concordato di non manifestare pubblicamente posizioni nazionali finché non metteremo a punto una posizione europea”.
In una riunione in programma oggi a margine della 66esima Assemblea generale dell’Onu, i ministri dei ‘27’ ribadiranno che “sono i negoziati la strada per arrivare alla soluzione di due Stati, l’unica possibile”.
– Un’Ue unita può fare la differenza – ha osservato Frattini – un’Ue divisa sarebbe un partner molto debole sia per i palestinesi che per gli israeliani.


Il ministro ha chiesto alle associazioni ebraiche di fare la loro parte invitando il governo Netanyahu alla moderazione.


– L’Italia è giustamente considerata il miglior amico di Israele in Europa – ha ricordato – aiutateci ad aiutare Israele e a mitigare le tensioni.


Intanto il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, ha confermato al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che il ricorso per l’ammissione della Palestina come stato membro sarà presentato venerdì prossimo. Lo ha riferito un portavoce Onu, Martin Nesirky. Ban Ki-moon, a sua volta, ha espresso l’auspicio che “la comunità internazionale e le due parti possano trovare la via per riprendere i negoziati nell’ambito di una cornice legittima ed equilibrata”, ha aggiunto.

Turchia


Per Frattini “la mossa giusta” per favorire un ruolo moderato della Turchia in Medio Oriente “sarebbe dare impulso ai negoziati di adesione di Ankara con l’Ue”. Così l’Ue recupererebbe “un’influenza” sulla Turchia, diversamente diventa “irrilevante”.


Ha spiegato che “nonostante ottime relazioni bilaterali con la Turchia, l’Italia è preoccupata dal nuovo approccio di Ankara verso Israele” che ha portato al congelamento dei rapporti diplomatici e militari.
Ankara, frenata dall’Ue nelle sue prospettive europee, “ha scelto una prospettiva neo-ottomana e guarda a est, all’Iran, e tenta di rimpiazzare il ruolo chiave dell’Egitto in Medio Oriente”.


– Deve prevalere – ha poi detto – l’interesse europeo su quello nazionale dei Paesi le cui opinioni pubbliche sono spaventate da un eventuale ingresso della Turchia.

Iran


Per Frattini il programma nucleare iraniano “deve restare il problema numero uno del Medio Oriente allargato”.
– L’Iran – ha detto – sta lavorando per anticipare il D-day in cui potrà disporre della bomba atomica.

Libia


Il ministro degli Esteri ha incontrato il capo del governo del Cnt libico, Mahmoud Jibril. L’incontro è avvenuto alla vigilia della riunione degli Amici della Libia in programma oggi a New York.