Tre italiani a giudizio per il delitto di Bayamo

L’AVANA – Il processo a carico di un gruppo di cubani e tre italiani (Luigi Sartorio, Simone Pini e Angelo Malavasi) implicati nel caso della morte di una bambina dodicenne a Bayamo, Oriente di Cuba, comincerà lunedì prossimo.

Il tribunale ha chiesto pene dai 10 ai 30 anni per 14 persone.Gli italiani rischiano pene intorno ai 25 anni. Sartorio deve rispondere solo per corruzione di minori, gli altri due di omicidio e corruzione di minori. Entrambi assicurano che non si trovavano sull’isola quando si è verificato il delitto. I medici hanno dichiarato che la morte è avvenuta per asfissia, ma la ragazza soffriva di asma e potrebbe aver avuto complicazioni dovute al consumo di alcol. Il tribunale ha citato come testimoni 18 persone, tra cui la madre di Lilian, alcune minorenni accusate di partecipare a orge con stranieri, i loro genitori, una maestra delle ragazzine, vicini di casa e conoscenti degli accusati.

I cittadini italiani, che hanno potuto parlare con la stampa internazionale, respingono le accuse, sostengono di essere vittime di torture e violenze da parte delle autorità cubane. Sartorio e Pini sono reclusi nel carcere del Combinado del Este, mentre Malavasi si trova a La Condesa, zona sud Avana, dove solitamente vengono internati gli stranieri. Pini ha scritto un documento in carcere, intitolato “Io accuso e pretendo”, in cui sostiene di essere vittima di un’ingiustizia.