De Santis (Comites Lille) propone la lista bloccata

LILLE – “Nel dibattito in corso tra le forze politiche in vista della modifica delle norme per l’esercizio del diritto di voto all’estero viene avanzata una proposta alquanto stravagante: far “esprimere” il voto su lista bloccata. Alla stravaganza della proposta stessa nel suo merito si aggiunge una stupefacente assenza di reazioni, una sua silenziosa registrazione nel conto “perdite e profitti””. È quanto annota Bruno De Santis, presidente del Comites di Lille, sulle ipotesi di riforma del voto all’estero. De Santis, in particolare, critica quanti – nell’auspicare l’uniformità del sistema elettorale in Italia e all’estero – invece di reintrodurre le preferenze nel voto in Italia, parlano di introdurre le liste bloccate nel voto all’estero.

– Sarebbe stato più che legittimo – osserva – aspettarsi una vera levata di scudi, considerati gli altisonanti (e per me più che giustificati) vituperi rivolti con insistenza, da tempo e da più parti, alla legge in vigore con la quale i cittadini italiani residenti in Patria eleggono il Parlamento della Repubblica. Dobbiamo dedurne queste due ipotesi? Forse che si vorrebbe rifilare ai cittadini italiani all’estero il compito di allevare quel “porcello” che sporca troppo in casa? Oppure si ritiene che il “porcello” sporcaccione abbia imparato a mettere il bavaglino?

Probabilmente – commenta il Presidente del Comites – gli autori di tale proposta e coloro che la ascoltano in silenzio pensano che, tutto sommato, quei cittadini italiani all’estero che hanno già accettato senza troppo lamentarsi un “porcellino” accetteranno supinamente anche il porcello già svezzato. Il “porcellino” in questione è quello che il popolo italiano aveva scacciato da casa nel 1991 con un referendum: l’espressione di più preferenze a fianco del voto di lista. Bene aveva fatto il popolo italiano ad abolire le preferenze multiple per evitare che alleanze (non sempre limpide) tra candidati che danno indicazioni di voto plurimo ai propri elettori, potessero danneggiare altri candidati, solo perché isolati.

Una vera democrazia – sottolinea – deve consentire ad ogni candidato di ottenere un risultato proporzionale alla sua effettiva, specifica popolarità, indipendentemente dai voti che potrebbe eventualmente raccogliere dalla convergenza sul suo nome della seconda preferenza di elettori di altri candidati “compari” o “comari” (o “padrini”?). Ma nel 2001 al “porcellino” venne fatto varcare il confine…Pace all’anima della volontà popolare!.
Concludendo, De Santis si chiede:
– Quando la si smetterà, sotto pretesto di false specificità, di considerare “diversi” (tanto per usare un pacato eufemismo) i cittadini italiani all’estero?