Sì al voto all’estero: parola di Berlusconi e Gasparri

ROMA – La circoscrizione estero non corre nessun pericolo. È quanto ribadito dal Premier Silvio Berlusconi e dal capogruppo del Pdl al Senato, Michele Gasparri interrogati in merito dal responsabile del settore italiani nel mondo del partito, Esteban Juan Caselli.


A darne notizia è lo stesso senatore eletto in Sud America che, come scrive, ha chiesto delucidazioni dopo aver letto della cosiddetta “bozza-Calderoli”, il testo di riforma costituzionale che contiene la soppressione della circoscrizione Estero e di cui il Cdm ha da poco dichiarato l’urgenza per poter trasmetterlo subito alle Camere e dare il via all’iter legislativo per trasformarlo in legge. “Ci vorrà poco più di un anno perchè la bozza diventi legge”, rivelava lo scorso giovedì il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli.


– Davanti a notizie di stampa che indicano il Ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, come autore di una bozza di riforma costituzionale tendente ad abolire la circoscrizione estero nelle elezioni politiche, e quindi la rappresentanza sia al Senato della Repubblica che alla Camera dei deputati dei connazionali residenti all’estero – scrive il senatore del Popolo della Libertà e consigliere del Cavaliere per ciò che riguarda le questioni legate agli italiani nel mondo – ho contattato il Presidente Berlusconi ed il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, manifestando la mia preoccupazione per questa ipotesi.


Spiega il senatore:
– Il premier mi ha rassicurato che non ci sono piani in questo senso e che il diritto al voto degli italiani residenti fuori dal paese rimane tale. Identici concetti sono stati espressi dal senatore Gasparri, che ha ratificato lo stesso parere.


Il capogruppo del Pdl al Senato ha infatti affermato:
– Le circoscrizioni estere e la rappresentanza territoriale che ne consegue sono un’importante conquista parlamentare che va salvaguardata. Qualunque riforma costituzionale non può quindi prescindere dal ribadire il riconoscimento del diritto di voto per i connazionali che vivono fuori dall’Italia.