Declassato rating italiano, S&P: “Rischio di nuovo taglio”

ROMA – L’Agenzia Standard & Poor’s ha declassato a sorpresa il rating sul debito italiano portandolo ad “A” dal precedente “A+” e confermando peraltro un “Outlook negativo”, cosa che non mette al riparo il Paese da altre future revisioni al ribasso sulla sua capacità di fare fronte ad un debito pubblico tra i più elevati d’Europa.


– Il downgrade – ha spiegato l’agenzia di rating Usa in un comunicato – riflette la nostra visione sulle prospettive di crescita indebolite.


Nel mirino “la fragilità della coalizione di governo in Italia” che, con “le divisioni politiche all’interno del Parlamento”, rischia di “limitare la capacità del governo nel rispondere incisivamente alle sfide macroeconomiche interne ed esterne”. Una situazione che, a detta di S&P, potrebbe vanificare gli sforzi per far quadrare i conti e rilanciare la crescita.


– Il rallentamento dell’attività economica italiana – ritiene l’agenzia – renderà difficilmente raggiungibili gli obiettivi fiscali previsti dal Governo.


Stando alle nuove proiezioni di S&P il Pil italiano crescerà mediamente dello 0,7% annuo, tra quest’anno e il 2014, meno cioè dell’1,3% annuo inizialmente previsto.


Replica Palazzo Chigi:
– Il governo ha sempre ottenuto la fiducia dal Parlamento, dimostrando così la solidità della propria maggioranza. Le valutazioni di S&P sembrano dettate più dai retroscena dei quotidiani che dalla realtà delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche. Vale la pena ricordare che l’Italia ha varato interventi che puntano al pareggio di bilancio nel 2013 e il governo sta predisponendo misure a favore della crescita, i cui frutti si vedranno nel breve-medio periodo.


Ma a stretto giro arriva la replica di R&S che parla di valutazioni “basate su analisi dettagliata e indipendente delle prospettive economiche e fiscali dell’Italia” e “apolitiche e prospettiche del rischio di credito fornite agli investitori”.

Nuovi tagli


E’ possibile che l’Italia subisca, nei prossimi 12-18 mesi, un ‘’nuovo taglio del rating’’ se non ci sarà un’accelerazione della crescita. Lo afferma l’analista di S&P, Moritz Kraemer.


– Vi è una possibilità su tre che potremmo tagliare il rating nei prossimi 12-18 mesi. Ma non è una valutazione definitiva, a volte queste procedure si risolvono con un declassamento ma a volte finiscono con un ritorno alla stabilità – ha detto Kraemer in conference call, parlando di “rischio ragionevole” di un nuovo declassamento – Senza un’accelerazione della crescita – ha sottolineato – è difficile far tornare il debito a livelli pre-crisi e se questo non succedesse allora potremmo tagliare ancora il rating.


In ogni caso “anche a livello A – ha aggiunto – il rating dell’Italia rimane su un livello forte e va ricordato che nessun paese con rating A ha fatto default nel corso degli ultimi 15 anni. Sicuramente tuttavia ci sono degli elementi di debolezza da tenere sotto controllo e fra questi vi è lo stallo politico che ha impedito all’Italia di varare con decisione le riforme necessarie”.