Parte il dopo Draghi, Saccomanni verso la nomina

ROMA – La strada per Fabrizio Saccomanni verso la carica di governatore della Banca d’Italia è ora in discesa. Il nome dell’attuale direttore generale della Banca d’Italia è stato al centro del colloquio fra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Silvio Berlusconi in modo da avviare quell’iter istituzionale per la nomina del successore di Mario Draghi il quale, dal prossimo 31 ottobre, assumerà la guida della Bce.

La procedura prevede che la nomina è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri e sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia, che si riunirà il 28 di questo mese. Con Berlusconi, Saccomanni aveva avuto un primo contatto nei giorni scorsi in un incontro a Palazzo Chigi.

Il premier, quest’estate aveva imposto una pausa di riflessione sulla nomina del successore di Draghi per sentire le opposizioni che, assieme al fronte ‘interno’ della banca, propendono per il nome di Saccomanni, preferito a quello dell’attuale direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, visto come troppo legato a Giulio Tremonti, nonostante un curriculum impeccabile. I rapporti non idilliaci fra il ministro dell’economia e il premier negli ultimi tempi, complice la crisi economica, hanno pesato sulla scelta. Anche Draghi, nei suoi colloqui con il premier, aveva lasciato intendere che Saccomanni fosse più gradito alla ‘tecnostruttura’ della banca d’Italia che poteva così riguadagnare prestigio e orgoglio dopo la vicenda Fazio oltre che mantenere la sua indipendenza.E se Saccomani dovesse arrivare alla carica di governatore, sarà lui stesso, come prevede la procedura, a proporre il nome del suo successore alla direzione generale.

Non va dimenticato che questa è una carica ‘chiave’ per un organismo complesso e articolato quale la Banca d’Italia. Per la poltrona sarebbero esclusi candidati esterni e, anche qui, si guarderebbe a una figura interna scegliendo fra i vice direttore generali in primis Anna Maria Tarantola e Ignazio Visco.