Svolta in Arabia Saudita, le donne potranno votare

RIAD – Alle donne dell’Arabia Saudita è stato concesso il diritto di voto e di candidarsi alle elezioni municipali, secondo quanto stabilito da re Abdullah. Lo riferisce la Bbc, precisando che alle donne sarà anche permesso di venire elette nel consiglio consultivo della Shura. Le nuove norme entreranno in vigore dopo giovedì prossimo, giorno già fissato per le elezioni amministrative locali. Re Abdullah ha fatto l’annuncio ieri davanti alla Shura: “Dato che rifiutiamo di emarginare le donne in tutti i ruoli della società che sono conformi alla sharia – ha affermato il monarca – abbiamo deciso, dopo consultazioni con i nostri consiglieri religiosi e con altri… di inserire le donne nella Shura come membri a partire dalla prossima sessione”. “Le donne – ha aggiunto – potranno candidarsi alle elezioni municipali e avranno anche il diritto di voto”. La prima tornata utile sarà quindi tra quattro anni, quando nel regime wahabbita ultraconservatore si tornerà a votare per le municipalità amministrative. Nel regno di Abdullah non sono previste elezioni politiche.


“Una notizia estremamente importante, anche perché il sovrano ha sottolineato di aver ascoltato i consiglieri religiosi” prima di dare il via libera al voto per le donne. Lo ha riferito il vice presidente del Senato Emma Bonino, che ha aggiunto: “Ad aprire le urne al gentil sesso, anche se solo tra 4 anni, ha contribuito anche la campagna partita su Facebook che ha visto una sessantina di intellettuali sauditi minacciare il boicottaggio delle urne se il voto non fosse stato aperto alle donne”.


Un passo avanti, quello che il sovrano dichiara di voler compiere, “che certo non rende l’Arabia Saudita uno Stato democratico – sottolinea l’esponente radicale – e che, vista col nostro metro di giudizio, potrebbe sembrare piccola cosa, ma solo se non si è mai messo piede in quella terra”.


Il voto per le donne, a detta di Bonino, “è invece molto importante ed apre uno spazio che le saudite sapranno sfruttare al meglio”. Oltre a dare luogo a un’apertura “che potrebbe far spazio a nuovi spiragli. Il diritto di guidare, ad esempio, di viaggiare senza avere il consenso degli uomini di casa – riflette – potrebbe diventare terreno di campagna elettorale, e dare il la a nuove conquiste”.