I biancocelesti non riescono a sfondare il muro siciliano

ROMA – Due partite all’Olimpico ed un punto. E’ il magro bottino casalingo della Lazio dopo l’incontro con il Palermo, che si affida al contropiede e ad un ottimo Tzorvas tra i pali per portare via il minimo sindacale da una trasferta alla vigilia dipinta come assai più insidiosa. Invece la squadra del sempre fischiatissimo (dalla Nord) Edy Reja fa un deciso passo indietro rispetto alla vittoria di Cesena e rende la vita relativamente facile agli avversari. Soprattutto nel primo tempo, quando un centrocampo privo di idee e di grinta (quella arriverà solo con l’ingresso di Brocchi) costruisce poco e quel poco in maniera confusa.

Reja conferma il 4-3-1-2. Ma il problema della Lazio, assente Stefano Mauri per infortunio, è la condizione non ottimale di Ledesma ed Hernanes. Soprattutto il brasiliano, che avrebbe nei piedi le geometrie per guidare il gioco, è poco lucido e si accende solo a sprazzi. Meglio nel secondo tempo che nel primo, ma ormai un bel pezzo di partita è andata. Contro un Palermo (con Fabrizio Miccoli in panchina) sempre attento e disciplinato, Klose e Cisse faticano a ricevere palloni pericolosi e quei pochi li sprecano. Per godere di più libertà il francese gioca troppo lontano dalla porta ed infatti l’unico allarme per Tzorvas suona al 13’, quando deve deviare un suo gran destro, ma scoccato dalla distanza. A complicare i piani di Reja contribuisce un Lulic costretto sulla fascia sinistra dall’assenza di Radu. Ma il difensore bosniaco con il piede mancino ha poca confidenza e deve sempre rientrare sul destro, rallentando il gioco. Ed i cross da centrocampo sono una pacchia per i difensori rosanero.

Il Palermo non fa nulla di speciale nei primi 45’: quattro difensori attenti a tenere sempre le distanze, un centrocampo con Eran Zahavi a dettare i tempi, due punte un pò leggerine, ma veloci. Tanto basta ad arrivare pericolosamente al tiro un paio di volte. Hernandez e Pinilla sono brutte bestie per il legnoso Cana (sostituito nel secondo tempo da Brocchi). Marchetti è bravo a respingere una prima volta su Pinilla (12’, poi Hernandez coglie il palo ma è in fuorigioco) ed ancora sull’uruguaiano al tiro dopo un solitario contropiede. Hernanes si fa vivo solo al 45’, tiro arcuato e Tzorvas devia. Non c’é tempo ber battere l’angolo. Reja gioca la carta Brocchi e se non altro la Lazio trova un pò di quello spirito combattivo che era mancato. Henanes si risveglia dal torpore ed una sua punizione è alzata da Tzorvas sopra la traversa. Il portiere greco si ripete al 25’ della ripresa, deviando miracolosamente un tiro scaturito da un rimpallo tra Hernanes e Pisano.
Il Palermo ora si difende anche in dieci e quando può cerca di colpire di rimessa. Al 32’ un tiro angolato di Ilicic (entrato per Pinilla) costringe Marchetti (tanto efficace tra i pali quanto da brividi ad ogni rinvio con il suo unico piede, il sinistro) a deviare in angolo. Esce Hernanes per Sculli senza che la manovra d’attacco acquisti peso.

L’ultimo acuto (43’) è di Cisse, bravo a colpire al volo dopo essersi liberato di un avversario. Ma è bravo anche Tzorvas a dire ancora di no. Finisce 0-0. Un punto a testa, ma quello del Palermo pesa di più.