Moscardelli fucila il Grifone all’ultimo respiro

VERONA – L’ammazza-capoliste. Il Chievo in settimana stoppa il volo del Napoli di Mazzarri e all’ultimo respiro nella sfida con il Genoa di Malesani infligge al Grifone la prima sconfitta stagionale. Ancora una volta a spegnere i sogni degli avversari ci pensa Davide Moscardelli. Romano e tifoso romanista entra e decide il match. Era successo con il Napoli, la storia si ripete con il Genoa.


Una vittoria meritata quella dei gialloblù che non può prescindere da un episodio chiave: l’espulsione di Dainelli. E il vibrante secondo tempo dopo una soporifera prima frazione nasce proprio dal rosso al difensore rossoblù. Il Genoa è appena passato in vantaggio. A sorpresa ma ancora una volta grazie all’asse sudamericana Jorquera-Palacio con acuto dell’argentino. Pellissier brucia sullo scatto Dainelli che da dietro lo tocca facendolo cadere. Sulle prime Russo sorvola, poi su segnalazione del proprio assistente decide per il rigore e l’espulsione. Giusto? L’impressione è che il tocco ci sia, ma che sia del tutto fortuito, quasi involontario. Un episodio che magari non conta ai fini del tabellino finale, Pellissier infatti si fa parare il rigore da Frey, ma il Genoa da quel momento arretra troppo, sbanda in difesa, rinuncia ad attaccare.


Il Chievo è una formichina, sfrutta ogni centimetro del campo per mettere in difficoltà il Genoa e grazie alla propria coppia d’attacco, proprio in extremis, inchioda il Genoa alla sconfitta. In avvio speculari i moduli scelti da Di Carlo e Malesani. Il tecnico del Chievo recupera in extremis Pellissier mentre il ballottaggio tra Moscardelli e Thereau viene vinto ancora dal francese. Nel Genoa è invece Caracciolo a far coppia con Palacio in attacco. Nel Chievo alle spalle delle punte giostra Cruzado, nel Genoa ancora fiducia al giovane cileno Jorquera. Fa ancora caldo in questo fine settembre a Verona, 27 gradi al Bentegodi che si sentono tutti. L’avvio è prudente per entrambre le squadre, il ritmo latita e le occasioni sono davvero ben poche. Trequartisti o punte che si vogliano l’impressione è che sia il centrocampo del Genoa che quello del Chievo siano impostati più nel non prendere il gol.


Nella prima frazione una conclusione per parte, il sinistro velenoso di Veloso, ben parato da Sorrentino e un destro di Rigoni su assist di Pellissier con gran intervento di piede di Frey. Pirotecnico il secondo tempo. Palacio manda avanti il Genoa che in dieci vacilla e solo Frey lo tiene a galla. Poi Pellissier si fa perdonare e proprio all’ultimo respiro Moscardelli spegne i sogni dei genoani.