Zanetti: “Spiace per Gasperini, ma ora bisogna guardare avanti”

MOSCA – Un pensiero per Gian Piero Gasperini appena esonerato, ma tanta voglia di guardare avanti e pensare soprattutto a oggi, quando l’Inter affronterà il Cska nella partita valida per la fase a gironi della Champions League: il capitano nerazzurro Javier Zanetti ha affiancato ieri in conferenza stampa il nuovo allenatore Claudio Ranieri e risponde a numerose domande della stampa locale.


“Ho avuto la fortuna – ha detto – di giocare spesso in Russia contro squadre importanti. Sempre gare impegnative, toste”.


Il capitano ricorda l’epoca della Coppa Uefa con Ronaldo, il 2-1 contro lo Spartak Mosca. Più recente la sfida sempre contro il Cska nei quarti di finale della Champions League del 2010, quando decise un gol di Wesley Sneijder. Rete fondamentale per accedere alla semifinale.


“Affrontiamo una partita fondamentale – ha aggiunto Zanetti – visto che la prima l’abbiamo persa. Speriamo di far bene come a Bologna e di iniziare a sommare punti per la qualificazione”.


Il discorso cade inevitabilmente su Gasperini e sulle voci secondo le quali anche l’atteggiamento dei giocatori avrebbe pesato sull’esonero: “La prima cosa che voglio sottolineare è che ci dispiace tantissimo per quello che è successo con Gasperini. Lo ritengo una persona molto preparata ma purtroppo insieme non siamo riusciti ad andare avanti. Per quanto riguarda il resto, le critiche vanno accettate, ma bisogna valutare che cosa di tutto quello che si dice e si scrive sia preso per vero”.


Infine, domande a Zanetti anche sul nuovo tecnico, indicato da tanti come l’uomo della provvidenza ma, storico avversario dell’Inter quando sedeva sulla panchina giallorossa: “Da avversario ho sempre avuto grande rispetto per Ranieri, adesso che è con noi speriamo di vincere insieme. Abbiamo iniziato bene a Bologna e vogliamo ribadirlo qui a Mosca”.


Zanetti è l’uomo che ha battuto tutti i record di presenze con la maglia dell’Inter, come sottolineano i giornalisti russi.


“E’ qualcosa di straordinario – ha ammesso il capitano – di cui mi renderò conto solo quando smetterò di giocare, perché ancora, sinceramente, non riesco a credere di essere riuscito a fare tanto per la famiglia nerazzurra”.