Giudice: ‘’Processo a rischio prescrizione’’

MILANO – I giudici della prima sezione del tribunale di Milano, davanti ai quali si sta celebrando il processo Mediaset hanno tagliato 10 testi stranieri della difesa Berlusconi perche’, come risulta dai documenti depositati dai legali del premier, ‘’non sono stati reperiti’’. E’ questa una delle decisioni prese dal collegio, al termine dell’udienza di ieri dove finalmente si è ‘materializzato’ anche il secondo teste, cercato per ore al cellulare, questa volta però convocato dai legali del capo del governo, e cioè Achille Frattini, presidente del collegio sindacale Mediaset dal 1994 al 2007, il quale, tra i vari ‘’non ricordo’’, ha confuso la data di quotazione in Borsa di Mediaset, anticipandola di due anni.


Silvio Berlusconi non si è presentato in aula al processo Mediaset nel quale figura tra gli imputati, dopo che era girata la voce che sarebbe stato presente in tarda mattinata. Il processo è stato aggiornato al 5 ottobre per sentire un paio di testimoni in videoconferenza da Montecarlo. Dopo di che è già stata fissata per il 17 ottobre prossimo la convocazione di una serie di testimoni tra cui Candia Camaggi, imputata e allora responsabile degli uffici di Lugano del gruppo Ubaldo Livolsi e Messina.


Il presidente della prima sezione penale del tribunale di Milano Edoardo D’Avossa, nel discutere con le parti sulla rogatoria ha affermato: – Questo è un processo a rischio prescrizione e la rogatoria non si può rinviare. È un procedimento che ha la precedenza, non ci possiamo bloccare sulla rogatoria, abbiamo penato anni per averla.


Le parole del giudice sono in sostanza la replica a quanto anticipato dall’avvocato NiccolòGhedini, uno dei difensori del Presidente del consiglio, che poco prima aveva spiegato che lui e il suo collega Piero Longo, entrambi parlamentari, per il 5 ottobre avranno ‘problemi’ e Berlusconi potrebbe avere degli impedimenti.