Fini sente aria di elezioni: “A breve gli italiani al voto”

ROMA – “Sicuramente non passerà molto tempo e gli italiani saranno chiamati al voto”. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini intervenendo a un convegno ad Agrigento, vede sempre più probabile il ricorso alle urne per superare l’impasse politica che vede in “Italia un governo debole, un governo confuso soprattutto per quanto riguarda le questioni economiche” perché “ha poca credibilità a livello internazionale”.


E quindi il voto è all’orizzonte. Ma Berlusconi di suo non farà un passo indietro, spiega Fini:
– Da più parti c’è l’invito al presidente del Consiglio di fare un passo indietro ma realismo impone di prendere atto che il premier non intende fare questo passo indietro e ha ragione fino a quando c’è una maggioranza che va avanti.


Il voto che arriverà a breve, con una legge elettorale che è da “cambiare perché gli elettori hanno il diritto di scegliere chi li rappresenta”.


Intanto parla di un governo in mano alla Lega:
– Alfano è costretto ad ingoiare ogni giorno bocconi amari, come quello di accettare che Bossi dica ogni giorno quelle cose inaccettabili, pur di mantenere la gestione del potere.


Berlusconi poi non avrebbe più argomenti:
– Quando non si hanno argomenti si dicono cose come quelle appena dette dal presidente del Consiglio secondo cui le riforme sono state bloccate proprio a causa di Fini e di Casini.


Sulla questione morale Fini plaude alle parole del cardinal Bagnasco che ha posto l’accento sui comportamenti degli uomini pubblici, affermando che l’immagine del Paese “è stata danneggiata”.
– Un monito che mi auguro venga tenuto nella dovuta e maggiore considerazione perché è un appello alle coscienze e a tutti coloro che hanno delle responsabilità ad onorarle anche con i comportamenti – spiega Fini.
Ad Agrigento poi parla dell’emergenza immigrazione e sulla legge che porta il suo nome e quello di Bossi fa sapere che ora la rifarebbe “con qualche aggiustamento e con qualche aggiornamento”.


– Bisogna rispettare sempre il principio umanitario che prevede l’accoglienza per chi ne ha il diritto, serve invece il massimo rigore e quindi l’accompagnamento per tutti gli altri.


Il leader di Fli commenta gli ultimi avvenimenti a Lampedusa dopo gli scontri tra un gruppo di tunisini e polizia. Parlando della presenza dei centri d’accoglienza ‘galleggianti’ al porto di Palermo, ha sottolineato:
– La questione dell’immigrazione dipende anche da quello che sta accadendo nei Paesi del Nordafrica. Non c’è dubbio che quello che è accaduto in Tunisia e in Libia ha fatto riprendere i flussi.