Con Ibra è un’altra storia, il Milan stende il Viktoria

MILANO – Il Milan senza Ibrahimovic è una squadra, con Ibrahimovic è tutt’altra. Lo svedese ne ha dato l’ennesima prova trascinando i rossoneri contro i cechi del Viktoria Plzen a un successo (2-0) più ostico del previsto.

Nella sua prestazione tante giocate utili e spettacolari, ma soprattutto un rigore procurato e realizzato a inizio ripresa, poi un assist superbo per Cassano, che ha segnato il gol numero 2.000 del Milan nell’era Berlusconi. L’altra buona notizia è che per la seconda partita di fila la difesa non ha incassato gol. Ora il pareggio di due settimane fa a Barcellona acquista ancora più valore, perché Allegri può continuare a sperare di arrivare alla sfida di ritorno con gli stessi punti dei Catalani, che intanto hanno dilagato in casa del Bate Borisov. E’ stata una buona idea accelerare i tempi di recupero di Ibrahimovic, perché difficilmente sarebbe bastato il solo Cassano (più all’occorrenza il giovane Ganz) a superare l’esame. Perché il Viktoria ha poca esperienza internazionale, non brilla per tecnica, ma dai preliminari al match del Meazza non ha mai perso, e a Milano si presenta senza paura e con tanto vigore.

La sola presenza di Ibrahimovic, però, cambia un pò il volto al Milan visto nelle ultime due settimane. Lo svedese diventa il faro dell’attacco, a voce detta anche i tempi a mediani e terzini, oscilla dalla metà campo all’area di rigore in cerca di spazio per smistare colpi di tacco e inventare assist, e quando parte in velocità è imprendibile per i difensori cechi. Con Ibrahimovic in campo l’ideale è verticalizzare, ma sembra capirlo solo Seedorf, perché Cassano cerca solo combinazioni strette, mentre Nocerino ed Emanuelson (preferito dall’inizio ad Aquilani) faticano a giocare di prima. Pericoloso é invece sulla fascia Abate, che nella rifinitura sente un fastidio alla coscia destra ma stringe i denti, forse perché sente odore di Nazionale, ed esce solo a tre minuti dalla fine claudicante.

Nei primi 45’ non basta tutto questo per segnare al Viktoria, che gioca in maniera ordinata e aggressiva. A centrocampo il capitano Horvath sfoggia una silhouette non proprio da calciatore ma recupera un pallone dopo l’altro, due difensori centrali fanno valere la stazza, e soprattutto il portiere Cech é in serata di grazia, e dopo 5’ salva su un tiro ravvicinato di Cassano imitando il collega Abbiati, provvidenziale poco prima su un colpo di testa di Bakos, autore di 7 gol fra i preliminari di Champions e il pareggio con il Bate Borisov. Le occasioni non mancano al Milan. La più ghiotta sui piedi di Ibrahimovic al 32’, ma Cech si immola sul destro dell’attaccante, completamente dimenticato dalla difesa. A furia di sbagliare il Milan rischia di pagare dazio, ma anche Horvath in contropiede sciupa la sua occasione.

Nella ripresa Ibrahimovic mette il sigillo alla partita. Dopo 8’ finalmente riesce a spiazzare Cech dal dischetto, dopo aver forzato il fallo di mano in area di Cisovsky. Dopo i festeggiamenti, un paio di azioni più tardi lo svedese si lascia andare a una reazione nervosa con lo stesso Cisovsky, ma viene graziato dall’arbitro e al 21’ brilla ancora: stoppa di petto un rinvio e serve fra due difensori Cassano, bravo a scavalcare Cech con un tocco morbido. Il colpo del ko fallito con il Cesena arriva così, ma da qui alla fine il Milan abbassa un pò la tensione e solo un guizzo di Thiago Silva impedisce al Viktoria di riaprire la partita. Finisce con De Sciglio che si gode i suoi primi tre minuti di Champions, Cassano che si tocca la caviglia destra dolorante, e Allegri che può pensare alla sfida di domenica con la Juventus con ottimismo: Ibrahimovic è tornato.