“Subito risposte o via dai tavoli col governo”

ROMA – “Non c’è più tempo, servono riforme coraggiose, subito. La situazione è complessa e preoccupante, siamo pronti a fare la nostra parte ma serve una politica economica diversa”. Lo afferma il leader di Confindustria Emma Marcegaglia, presentando il manifesto delle imprese per rilanciare la crescita condiviso da Confindustria, Abi, Rete imprese, coooperative e Ania.


“Non ci vogliamo sostituire alla politica, non spetta a noi dire che il governo deve cambiare ma diciamo che il momento è complesso e c’è una grave urgenza”. Per la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, gli industriali “non sono interessati a una via spagnola” per risolvere l’emergenza politica ma ad indicare la strada delle riforme:


– Se lo spread Bund-Btp resta questo arriverà una restrizione di credito significativa per le banche che si ripercuoterà sulle imprese e quindi sui cittadini. Le nostre proposte prevedono sacrifici ma anche vantaggi perché le risorse che si libereranno potranno essere investite per la crescita.


Sì di Confindustria a una patrimoniale “ma solo per abbattere Irpef e Irap”. Marcegaglia dettaglia la proposta: una patrimoniale dell’1,5 per mille su tutti gli attivi mobiliari e immobiliari, esenti i patrimoni inferiori a 1,5 mln di euro.


– Salvare l’Italia non è uno slogan retorico. Non intendiamo sostituirci ai compiti del governo, della politica ma chiediamo di agire senza indugi – fa eco il presidente di Rete Imprese Italia, Ivan Malavasi – L’Italia si trova davanti ad un bivio. Può cogliere la strada delle riforme e della crescita in un contesto di stabilità dei conti pubblici o, viceversa, scivolare ineluttabilmente verso un declino economico e sociale. Non si può assistere inerti a questa spirale. E’ in gioco più della credibilità del governo e della politica. Sono a rischio anni e anni di sacrificio.


A ribadire che “non siamo qui per mettere in crisi il governo. Abbiamo, invece, fatto uno sforzo per mettere a punto misure per la crescita del Paese. La democrazia parlamentare va rispettata” è il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari.


– Non cerchiamo divisioni o contrasti – prosegue Mussari. Benvengano tutte le idee che portano alla crescita perché il nostro vuol essere uno spirito serio, severo, preoccupato per la fase che stiamo attraversando.
“Questa proposta è rivolta solo a fare, siamo portatori di soluzioni”, dice Fabio Cerchiai, presidente di Ania spiegando “lo spirito” che anima il documento comune tra le imprese per lo sviluppo, che “non è di opposizione”.


Il presidente di Alleanza per le Cooperative, Luigi Marino ha sottolineato come “al tavolo con il governo sullo sviluppo ci siamo occupati in particolare di rilancio delle opere pubbliche. Sul piano delle dismissioni previsto dal Tesoro lo vedremo, è comunque apprezzabile nelle quantità”.