Save the Children: 350.000.000 di bimbi non saranno mai visitati

ROMA – Al mondo ci sono 350 milioni di bambini che non verranno mai visitati, in tutta la loro vita, da un operatore sanitario, sia esso medico, infermiere o operatore di comunità. All’appello, denuncia Save the Children nel rapporto “Accesso vietato – Perché la grave carenza degli operatori ostacola il diritto alla salute dei bambini”, mancano 3,5 milioni di operatori sanitari, incluse 350 mila ostetriche. E ogni anno muoiono quasi 8 milioni di bambini sotto i 5 anni soprattutto per complicazioni post parto (21%), polmonite (18%), malaria (16%) o diarrea (15%), che non sono state curate in tempo per mancanza di strutture sanitarie sul territorio. L’ong grida quindi allo “scandalo” e rilancia la campagna Every One per dire basta alla mortalità infantile.


“La campagna – ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, in un messaggio – ci dice che con Save the Children siamo tutti mamme: perché salvare un bambino è come farlo rinascere”. “Una società che non si impegna fino in fondo per tutelare l’infanzia – ha aggiunto in una nota il Presidente della Camera, Gianfranco Fini – è una società arida e senza futuro”.


Simbolo della campagna 2011 – che ha preso il via da piazza del Campidoglio e che girerà tutta Italia a bordo di un pullmino – un palloncino rosso: rappresenta “un bambino che ognuno può contribuire a tenere in vita dandogli un po’ del proprio respiro”. Secondo l’ong, dove ci sono pochi operatori sanitari un bambino rischia 5 volte di più di perdere la vita prima dei 5 anni. Sono “un miliardo”, calcola il presidente di Save the Children Italia, Claudio Tesauro, le persone che non riescono a vedere nessun operatore sanitario nel corso della loro vita; inoltre se solo ci fossero 350 mila ostetriche in più “1,3 milioni di neonati potrebbero essere salvati”.


Per assicurare un’assistenza sanitaria di base servirebbero 23 operatori sanitari ogni 10 mila persone, ma – rileva l’ong – 61 paesi (41 in Africa) sono al di sotto di questa soglia. La “maglia nera” per numero di operatori e per l’impatto sull’assistenza ai bambini va al Ciad e alla Somalia. Le migliori performance sono invece quelle di Svizzera, Finlandia, Irlanda e Norvegia. In Somalia ci sono 1,5 operatori ogni 10 mila persone, in Norvegia 188. Un quarto del peso delle malattie mondiali grava sull’Africa, ma sul continente, ricorda Save the Children, lavora solo il 3% dei dottori, delle infermiere e delle ostetriche del mondo.