Amanda e Raffaele liberi, è polemica Alfano: “Ma i giudici non pagano mai”

PERUGIA – “Chi ha ucciso Meredith insieme a Rudy Guede?”: è la domanda che la famiglia Kercher si pone all’indomani dell’assoluzione di Raffaele Sollecito e Amanda Knox dall’accusa di essere responsabili del delitto in concorso con l’ivoriano.


“La nostra ricerca della verità continua. Resta che mia figlia non tornerà a casa’’ ha detto la madre mentre per il padre il verdetto è stato “grottesco e vanifica il processo originale. Siamo tutti sotto shock. Avremmo capito una riduzione di pena, ma liberarli?”.


La famiglia di Mez è grata al popolo italiano per la vicinanza, “dimostrata anche da gente di altre parti del mondo. Qualcuno ha cercato di creare una divisione tra Usa, Inghilterra e Italia ma non ha senso. Quello che è successo qui può capitare nel sistema giudiziario di qualsiasi Paese’’.


I Kercher spiegano di “non capire’’ i motivi di una sentenza “rovesciata” rispetto al primo grado.
– Non ci eravamo detti felici dopo la sentenza di primo grado e non lo siamo oggi. L’unica possibilità di conforto è dalla verità. Che la giustizia italiana speriamo riesca a fare emergere.

Alfano: “Giudici non pagano mai”


“La sentenza di assoluzione per Amanda e Raffaele fa pensare che “in Italia per gli errori giudiziari nessuno paga”. Lo ha detto l’ex ministro della Giustizia, Angelino Alfano in veste di segretario del Pdl.


Nel merito della sentenza Alfano ha osservato che “i tre gradi di giudizio sono fatti proprio per consentire ripensamenti. Il tema che mi viene in mente, e che è giusto, è che – ha continuato Alfano – se la detenzione di Amanda è stata ingiusta, chi la risarcirà? Chi pagherà mai per una detenzione ingiusta sua e di Raffaele Sollecito?. Io – ha concluso – mi attengo all’esito del giudizio della Corte, che ha dichiarato innocenti i due, con ciò affermando implicitamente che la detenzione non doveva esserci. In Italia il tema è che per gli errori giudiziari nessuno paga”.

Anm: “Alfano denigra la magistratura”


“Sono allibito che Alfano, che è stato ministro della Giustizia, non sappia che nel nostro ordinamento ci sono tre gradi di giudizio. Mi sembra sgradevole che non si perda occasione per denigrare l’intera magistratura”. Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara.

Cameron: “Compassione per la famiglia di Meredith”


“Compassione” per la famiglia di Meredith e quel che sta passando nelle ore che hanno seguito la liberazione di Amanda e Raffaele: l’ha espressa il premier britannico David Cameron.


– Ho guardato il verdetto in tv. Compiango la famiglia di Meredith perché aveva una spiegazione su quel che era successo alla figlia e ora non ce l’ha.

Pm: “Faremo ricorso”


Il pm dei processi ad Amanda e Raffaele annuncia il ricorso in Cassazione. “Deciderà la Cassazione se dare ragione al secondo grado oppure al primo” giudizio, spiega il pm Giuliano Mignini, che invita ad attendere le motivazioni della sentenza:
– Non sappiamo se sono stati assolti per non avere commesso il fatto o perché ci sono stati elementi contrastanti nel dibattimento o per altre ragioni”.


Per il pm, infine, quella di Amanda per Seattle sarebbe una “fuga all’estero”:
– Dovesse giungere l’annullamento della sentenza, dove sta l’imputata? Sarebbe in contumacia?

Revisione del processo in vista per Rudy Glade


Prende corpo l’ipotesi di una revisione del processo per Rudy Guede, l’ivoriano condannato in primo e secondo grado per concorso nell’omicidio di Meredith. La sentenza con cui Amanda e Raffaele sono stati assolti fa sì che vengano meno i presunti complici dell’omicidio per cui fu condannato a 16 anni (30 in primo grado, poi con sconto di pena anche in relazione alla richiesta di giudizio abbreviato). Guede resta condannato in concorso, ma senza complici.


In un’udienza dell’Appello Guede, per la prima volta in qualità di testimone, non si era potuto avvalere della facoltà di non rispondere. In aula ammise che quella notte del primo novembre, quando fu uccisa Meredith, dopo era andato nel bagno dell’appartamento di via della Pergola dove la vittima viveva insieme alla Knox, aveva sentito rumori e aveva scoperto Amanda e Raffaele che litigavano in modo violento con ‘Mez’. Poi, l’omicidio.


La figura dell’ivoriano era stata oggetto di arringa del pm Giuliano Mignini in Appello: “Si vuole come sempre scaricare sul più debole, sul ragazzo di colore, tutte le colpe anche degli altri indagati”, aveva detto in aula.