Elkann: ‘’Uscita da Confindustria non modifica impegni in Italia’’

ROMA – ‘’La nostra uscita da Confindustria non modifica i nostri impegni in Italia”. Lo ha dichiarato il presidente della Fiat John Elkann allo Yacht Club di Genova in occasione della presentazione dell’iniziativa della barca Maserati, con cui Giovanni Soldini proverà a battere record internazionali.


– L’impegno nostro – ha precisato Elkann – è coerente con quello che si è fatto. Se uno guarda, in questi ultimi tempi abbiamo annunciato lunedì l’impegno a Mirafiori e quello in Irpinia con i motori nuovi. Questi sono investimenti in Italia. A Grugliasco, dove produrremo le nuove Maserati, c’è uno stabilimento chiuso da cinque anni. Guardiamo a Pomigliamo, dove stiamo costruendo le Panda, tutti questi sono investimenti fatti in Italia. Se uno pensa all’iniziativa della Juventus con il nuovo stadio all’avanguardia, vede che siamo gli unici ad avere investito in maniera seria nel calcio nel nostro paese. Anche l’iniziativa presentata oggi allo Yacht Club è la prova chiara dell’impegno della Fiat e della mia famiglia in Italia. Le nostre motivazioni per l’uscita da Confindustria sono logiche e coerenti con il percorso che abbiamo fatto e che continuiamo a fare – ha affermato il presidente di Fiat – La cosa importante in questo momento soprattutto quando uno vede difficoltà e incertezze, è di guardare al futuro e investire, come stiamo facendo, e innovare.


Intanto, ieri è stato il terzo giorno consecutivo di sciopero per gli operai della Fiat e dell’indotto di Termini Imerese (Palermo). I lavoratori chiedono risposte per il futuro dell’azienda che a fine anno chiuderà i battenti in Sicilia.


L’investimento che Dr Motor ha messo sul tavolo di confronto con i sindacati per la riconversione industriale dello stabilmento è di 110 milioni di euro. Un impegno, a quanto si apprende, che dovrebbe comportare l’occupazione di 1.312 lavoratori entro il 2016 e una produzione, a regime nel 2017, di 60mila vetture, 4 modelli per i diversi segmenti, il cui primo lancio sul mercato potrebbe avvenire già nel 2013.


L’attività di Dr Motor, ha spiegato l’azienda nel corso dell’incontro con Fim, Fiom, Uilm, Ugl e Fismic, sarebbe quella di importare scocche e componenti dall’Asia e poi procedere nel loro assemblaggio nel sito siciliano. Per quel che riguarda l’attività propria dello stabilimento mentre, per quel che riguarda le aziende dell’indotto, sarebbe previsto per venerdì prossimo, 7 ottobre un incontro ad hoc con l’intento di verificare la possibilità di stabilire contratti di fornitura con cui garantire continuità alle imprese territoriali.


I sindacati sono estremamente cauti davanti ai dati del piano industriale per la riconversione di Termini Imerese presentato oggi da Dr. Fim, Fiom, Uilm e Ugl attendono il mandato a proseguire la trattativa che dovrebbe arrivare domani al termine dell’assemblea dei lavoratori siciliani. Si punta comunque, una volta incassato il sì, ad avviare una fase di incontri ravvicinati con Dr: il primo lunedì prossimo che potrebbe prevedere l’avvio di una non-stop di 2 giorni per concludere gli approfondimenti necessari a chiarire il perimetro dell’investimento.


Ma, al di là dei numeri sulla futura capacità produttiva ed occupazionale dello stabilimento siciliano contenuti, a preoccupare Fim, Fiom, Uilm e Ugl è il futuro delle aziende dell’indotto dell’area che resta il vero nodo da dipanare. “L’incontro è stato positivo ed utile ma la parola fine è lontana – dice il segretario nazionale Fim, Bruno Vitali – Sono necessari nuovi approfondimenti sull’indotto e sui dipendenti Fiat.