Premier: “Nessuno vuole più parlare con me al telefono”

ROMA – “Se c’è un periodo in cui stiamo lavorando in assoluta concordia con Tremonti è questo perché abbiamo una manovra importante da fare’’. Lo assicura Silvio Berlusconi dopo il Cdm con il ministro dell’Economia.


Il Cavaliere esclude contrasti con il suo ministro e aggiunge: “Non posso pretendere che Tremonti abbia le stesse mie idee, ma siamo legati da una amicizia trentennale’’. Tremonti lo interrompe con una battuta: “Abbiamo diverse idee sui soldi…’’.


La manovra per lo sviluppo “non è facile”, prosegue il premier. “Le manovre con i fichi secchi non si possono fare altrimenti anche altri governi avrebbero assunto determinazioni”, sottolinea ribadendo che la condizione italiana è comune a molti paesi: “Non c’è governo al mondo” che stia riuscendo a rilanciare la crescita e l’Italia “soffre degli handicap del passato: debito, gap infrastrutturale, burocrazia”.


Quanto a chi chiede un passo indietro del governo, dice: “Ci fanno ridere. Un altro governo cosa farebbe?”. Ad alcuni parlamentari del Pdl il premier si è detto determinato ad arrivare al 2013 e completare la legislatura, perché bisogna attuare il programma elettorale e realizzare le riforme promesse.
Ma il leader leghista, Umberto Bossi fredda: “E’ meglio votare prima del 2013. E’ obiettivamente complicato arrivare a quella data”.


Su Bankitalia, il nuovo governatore verrà scelto entro il 1 novembre, data in cui Mario Draghi assumerà l’incarico di presidente Bce. “La scelta del Governatore di Bankitalia è una prerogativa del premier”, assicura.
Poi attacca la magistratura in cui “ci sono schegge impazzite che puntano all’eversione”. Conversando con i giornalisti punta il dito su certi pm: “Guardate quello che sta succedendo a me: l’inchiesta di Napoli, il fatto che il nostro deputato Papa sia ancora in carcere… non è forse uno scandalo?”.


Berlusconi sarebbe intervenuto anche sul ddl intercettazioni dicendo che bisogna andare avanti con le riforme, a cominciare da quelle sulla giustizia, con particolare riferimento al ddl sulle intercettazioni. Ormai nessuno vuole parlare con me al telefono, ha paura di essere intercettato e per questo l’agenda dei miei appuntamenti si è triplicata. Non so come fare, sono solo… avrebbe detto lamentandosi della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche che lo riguardano.


E il Pdl potrebbe cambiare nome in vista del progetto politico di una ‘casa dei moderati’ nel solco del Ppe. Alcuni mi dicono di chiamarlo Partito popolare, ma quello c’è già in Italia, siamo noi…, avrebbe sottolineato il premier che poi avrebbe scherzato suggerendo un nuovo nome del suo partito: “Io lo chiamerei Forza gnocca…”.