“Basta morti sul lavoro, non abbassare guardia”

ROMA – Ogni giorno 3 persone muoiono sul lavoro. E’ questa la triste media degli incidenti mortali. Nel 2010 gli incidenti sono stati 775.374, di cui 980 mortali. “Numeri cui si aggiungono quelli relativi alle malattie professionali, con un aumento delle denunce di ben il 22% rispetto all’anno scorso”. A fare il punto è il presidente dell’Anmil, Franco Bettoni, in occasione della 61/ma Giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro.


Per Giorgio Napolitano , che in occasione della giornata nazionale ha scritto un messaggio all’Anmil, infortuni sul lavoro e morti bianche costituiscono un “fenomeno inaccettabile”. La loro riduzione nel 2010 deve essere considerata “una tappa” del percorso volto ad assicurare “la piena osservanza di tutte le norme a garanzia della salute e dell’integrità dei lavoratori”.


Per Napolitano la giornata “rappresenta un’importante occasione per ricordare a tutti coloro che hanno visto sacrificata la propria salute o addirittura la propria vita nei luoghi di lavoro”.


– Pur nella crisi economica generale che negli ultimi anni ha colpito il nostro paese e tutto il mondo occidentale – scrive il capo dello Stato – non può abbassarsi la guardia riducendo gli investimenti nel campo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. E’ necessario continuare a contrastare la piaga del lavoro nero al quale troppo spesso si accompagnano forme di sfruttamento e violazione delle norme a tutela della sicurezza. Il tragico crollo di Barletta che ha provocato la morte di giovani donne costrette a un lavoro nero vergognosamente sottopagato ha gettato luce su pratiche intollerabili.


Per il presidente del Senato, Renato Schifani le morti bianche e gli incidenti sul lavoro “rappresentano un cancro da estirpare”.


– Questa consapevolezza – prosegue – deve spingerci a un costante impegno per valorizzare e diffondere una cultura di maggiore attenzione e precauzione negli ambienti lavorativi, dove l’attuazione delle norme a tutela della salute e della vita dei lavoratori deve essere piena ed efficace. La sicurezza dei lavoratori rappresenta una priorità assoluta per il nostro paese. E’ un impegno che lo stato deve prendere attraverso un più rigoroso controllo non solo di chi è preposto istituzionalmente a farlo ma anche da parte dei datori di lavoro.


Per Gianfranco Fini, presidente della Camera, “la sicurezza sul lavoro rappresenta una sfida nazionale e internazionale che per esser vinta deve coinvolgere istituzioni, autorità competenti, datori di lavoro, sindacati, forze dell’ordine e cittadini. Informazione e prevenzione – aggiunge – sono elementi fondanti per porre fine a questa emergenza sociale che ogni anno vede piangere famiglie innocenti.


Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, infine, è necessaria, in materia di sicurezza sul lavoro, ‘’una riforma costituzionale. Mi auguro che sia il Parlamento, e con voto unanime, a riportare tutte le competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro allo Stato. Sono un federalista convinto ma abbiamo bisogno di regole omogenee sul territorio”.