Caso Escort, vertice delle Procure: sdoppiata la vicenda giudiziaria

ROMA – Non sarà una sola procura ad indagare sulla natura delle dazioni di danaro di Silvio Berlusconi all’imprenditore Giampaolo Tarantini. Nel vertice tenutosi ieri a piazzale Clodio i magistrati di Roma e Bari hanno infatti definito le reciproche competenze. In particolare, la procura di Roma procederà per la presunta estorsione ai danni del premier, nel periodo marzo-luglio di quest’anno, attribuita a Tarantini ed al direttore dell’Avanti Valter Lavitola. Gli inquirenti del capoluogo pugliese accerteranno se, nel 2009, il presidente del Consiglio abbia indotto l’imprenditore a rendere false dichiarazioni all’autorità giudiziaria in merito al caso escort.


In sostanza, i due uffici giudiziari indagheranno per due episodi diversi, e con protagonisti diversi. Per la vicenda del 2009, a Bari, è indagato Lavitola, mentre Tarantini è parte lesa. Per la vicenda della presunta estorsione sono coinvolti Lavitola, Tarantini, la moglie di quest’ultimo Angela Devenuto e due suoi collaboratori.


La vicenda giudiziaria, di fatto, è sdoppiata. Intanto il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma avrebbe disposto un’ispezione presso le procure di Bari e di Napoli nell’ambito delle inchieste sulle escort portate da Tarantini al premier Berlusconi. Le linee dell’iter procedurale sono state definite ieri nel vertice tenutosi alla procura di Roma nell’ufficio del procuratore Giovanni Ferrara alla presenza dell’aggiunto Pietro Saviotti, del pm Simona Marazza e dell’aggiunto di Bari Pasquale Drago. Quest’ultimo sarà sentito oggi dal Csm nel quadro degli accertamenti sulla gestione del fascicolo escort da parte del procuratore Antonio Laudati. Quello di ieri è stato un primo contatto alla luce delle decisioni, prima del gup di Napoli Amelia Primavera e poi del tribunale del riesame del capoluogo campano, sul caso. Decisioni che hanno investito dapprima la procura di Roma (in relazione alla presunta estorsione) e, in seguito, la magistratura barese a proposito dei fatti risalenti al 2009.


I contatti, ed il coordinamento tra i due uffici giudiziari, proseguiranno nelle prossime settimane. Nel frattempo saranno approfonditi i rispettivi accertamenti, anche con audizioni di testimoni ed indagati. A proposito di una possibile convocazione di Berlusconi a piazzale Clodio come testimone è stato detto ieri che, allo stato, non ci sono i presupposti anche perchè il premier, con una memoria depositata nei giorni scorsi tramite il suo legale Nicolò Ghedini, ha già fornito la sua versione dei fatti.