Domani studenti in piazza per restarci

ROMA – ‘’Yes we camp. Occupy Rome. Il 15 ottobre non torniamo a casa, porta anche tu una tenda…’’. La Capitale, ma non solo, rischia di trasformarsi domani, 15 ottobre, in un enorme camping se verrà raccolto l’invito lanciato dal Coordinamento nazionale dei collettivi universitari AteneinRivolta. E visto il successo che finora hanno avuto le convocazioni via web e social network (Facebook e Twitter sono una portentosa cassa di risonanza) è assai probabile che l’en plein si faccia anche in questa occasione.


‘’Nella giornata internazionale contro il debito, riprendiamoci le strade e facciamo sentire la nostra voce contro la dittatura finanziaria imposta dalla Troika formata da Bce, Fmi e Commissione Europea’’ dice AteneinRivolta esortando a guardare gli esempi greci e spagnoli. ‘’Il 15 ottobre è necessario andare oltre un corteo rituale, oltre una semplice sfilata che si concluda a San Giovanni. Vogliamo scendere in piazza per rimanerci, accamparci – promettono gli studenti – e porre un problema al potere, fino a quando questo governo non se ne sarà andato. Oggi scegliamo di non lanciare un luogo e un orario per l’accampamento perchè vogliamo che questa non sia una proposta di parte né un accampamento di qualcuno’’.


Sono consapevoli i ragazzi che davanti hanno ‘’non i 100 metri ma una maratona’’ ma – affermano ‘’noi siamo il 99%, loro solo l’1%! Noi il loro debito non lo paghiamo’’. Gli studenti della Sapienza hanno lanciato un appello a tutti gli universitari dei diversi atenei e ai giovani precari per costruire insieme, sabato, uno spezzone unitario, ‘’convinti – spiegano – che dal 15 ottobre si possa rilanciare una mobilitazione permanente’’. ‘’Perche’- aggiungono- alla Bce e al Governo, che continuano a insistere sul pareggio di bilancio e il pagamento del debito, noi rispondiamo che i conti non tornano, ma noi studenti si’’.


Una trentina di pullman sono attesi sabato da tutta Italia, organizzati dalla Rete della Conoscenza che ha in cantiere flash mob e azioni dimostrative. A scendere in piazza non saranno soltanto gli universitari, ma anche gli studenti medi.