Giovanissimi e donne, chi ha incendiato Roma

ROMA – Spranghe in mano, maschere antigas e armi per la guerriglia urbana tra le mani di giovani sotto i 30 anni o addirittura liceali. A scatenare l’apocalisse nella Capitale durante il corteo degli Indignati sono stati, soprattutto, donne e minorenni: i 12 arrestati sono tutti sotto i trenta anni; tra gli otto denunciati i minorenni sono sei. Tra loro anche quattro donne. Una violenza giovane, giovanissima e anche al femminile quella che ha devastato Roma e impegnato le forze dell’ordine in una guerriglia senza quartiere. Gli arrestati verranno interrogati entro mercoledì: rischiano al massimo un’accusa di danneggiamento e devastazione. La Procura di Roma esclude di dargli l’aggravante del terrorismo.


Oggi il pm inoltrerà al Gip la richiesta di convalida dei fermi per resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e chiederà l’emissione di ordinanze di custodia in carcere. Ma il carcere potrebbe terminare presto per i dodici, proprio come successe a molti dei 23 teppisti arrestati nell’altra manifestazione del 14 dicembre scorso quando il cuore della capitale fu sconvolto dai Black Bloc. Gli inquirenti romani stanno ora valutando le posizioni dei dodici manifestanti mentre in Questura continua il lavoro per identificare altri teppisti. Un lavoro che va avanti anche grazie al supporto dei cittadini, che stanno inviando alla polizia spontaneamente i propri video amatoriali con cellulari e telecamerine. E sul web circolano tantissimi filmati amatoriali di cittadini, loro sì indignati, che denunciano gli atti di teppismo. Ma circolano anche video autoprodotti da chi le violenze le ha fatte e ora le rivendica sulla rete.


La Digos e la polizia scientifica stanno visionando anche le tantissime immagini delle telecamere in strada e quelle realizzate dagli stessi agenti. Milioni di fotogrammi che potrebbero fornire informazioni preziose per portare ad altri arresti. E si setacciano gli ambienti antagonisti e degli ultras. Altri violenti, dunque, potrebbero avere, le ore contate. E la galassia black bloc che emerge da arrestati e denunciati è inedita, per l’alto numero dei minori e la significativa presenza di donne.


Liceali, ragazzini, sono stati loro l’’anima’ degli scontri, tutti fermati con fumogeni, spranghe e maschere antigas, usate per difendersi dai lacrimogeni e rendersi irriconoscibili. Pronti a muoversi ad un cenno dei capi, più grandi e a volto scoperto, strateghi e mai soldati, ma avvezzi alla guerriglia tanto da far partire blitz devastanti solo con un cenno. Ma tra arrestati e denunciati ci sono anche ‘esperti’ della piazza, con un curriculum penale di tutto rispetto, entrati in azione durante altre manifestazioni e con precedenti specifici: come un ventunenne anarchico di Lecce, studente a Bologna, fermato dalla Digos in via Merulana; un giovane di 22 anni già denunciato per aver preso parte ad un rave in passato, una ragazza romana di 29 anni; un ragazzo di 21 anni di Brindisi, un catanese di 23 anni e un giovane di Trento. I piu’ grandi, esperti di tattica e violenza urbana, e i giovani, armati di rabbia e incoscienza. Una miscela esplosiva che ha incendiato Roma.