Una zampata di Pazzini fa risorgere i neroazzurri

LILLE – L’Inter riparte da Lilla: soffre, si impegna e alla fine ritrova quel sorriso che da tempo le mancava. I nerazzurri piegano il Lilla di Rudi Garcia per 1-0 grazie a una rete di Giampaolo Pazzini.

La squadra di Ranieri si porta così al primo posto del girone B della Champions League e – fra difficoltà piccole e grandi – si ritrova attorno al suo fantasista Wesley Sneijder rientrato dopo tre settimane di assenze. Un grande Julio Cesar, Zarate che fa scintille, Chivu a suo agio da centrale difensivo, Maicon attivo sulla fascia destra: una buona prova corale – sul piano agonistico – e una vittoria meritata. Battere il Lilla non era facile: una squadra fresca, di giocatori che corrono, carica di motivazioni, ‘affamata’, agguerrita. Francia che ha atteso l’Inter con il sopracciglio alzato, con un sussiego immotivato: anche se l’Inter non è al top, è sempre la squadra del triplete. Rudi Garcia aveva sciorinato una poco sobria spavalderia che nel calcio non è foriera di buoni presagi. Les Dogues hanno attaccato a testa bassa ma senza costrutto, il genio di Hazard c’é ma forse deve ancora maturare.

Il bomber Moussa Sow è approssimativo. Anche l’arbitraggio dell’inappuntabile Webb ha mostrato qualche lacuna: fischia qualche fuorigioco di troppo. Se l’Inter non avesse vinto, sarebbe polemica. Ma i nerazzurri portano a casa un risultato che vale oro. Ranieri vede uno sprazzo di sereno. La quiete dopo la tempesta.

L’Inter subisce molto ma non perde mai la testa: sin dalle prime battute la squadra di casa si porta in avanti ma è Pazzini a mettere a segno il gol-partita. Lui conclude di destro a volo, ma il vero ispiratore è Sneijder che dialoga alla grande con Zarate che si è veramente speso tanto e bene. Accade al 21’: dopo il fraseggio tra l’olandese e l’argentino, è quest’ultimo a offrire la palla a Pazzini che non sbaglia, insacca con precisione e bravura. Un eurogol per il ‘Pazzo’, ossigeno per l’Inter. L’onda di ritorno è alta ma si infrange sulla roccia nerazzurra: la difesa fa bene il proprio lavoro. Spaesato invece Cambiasso, Nagatomo fatica. Eppure quello che conta è la prova collettiva di un gruppo che viene dato spesso per spacciato e che ogni volta sa rinascere dalle proprie ceneri. Importante stasera la presenza di Thiago Motta che è bravo nel disegnare le giuste geometrie di gioco, verticalizzando il gioco. Scampoli di gran classe. Si va al riposo sull’uno a zero.

Nel secondo tempo, il Lilla mostra gli artigli: Julio Cesar deve prima tamponare su un errore di Nagatomo, al 4’ para in due tempi un tiro di Moussa Sow. L’Inter indietreggia e il portiere brasiliano compie un miracolo su Payet. Inizia la girandola dei cambi per entrambe le squadre. Ranieri deve risparmiare gli ex infortunati che ancora non hanno i novanta minuti nelle gambe. Ci provano Balmont, Cole, Hazard. E la partita si chiude con un arrembaggio finale del Lilla e con il muro difensivo dell’Inter che aspetta la fine della partita e di un incubo. Così è stato: finisce uno a zero fra gli abbracci e i sorrisi. Ranieri gioisce con moderazione: le sue scelte sono state perfette.