Con due lampi il Milan stende il Bate

MILANO – Il solito Ibrahimovic e poi Boateng, deciso a cancellare le critiche. Ci sono le loro firme sul 2-0 con cui il Milan ha liquidato il modesto Bate Borisov tenendo il ritmo del Barcellona al giro di boa del girone e ipotecando la qualificazione agli ottavi di Champions League.


Un torneo in cui lo svedese sembra deciso a lasciare finalmente il segno. In questa serata lo lascia con un bolide di destro dal limite dell’area che rilassa il Milan dopo 33’ di frenesia ed errori sotto porta. E soprattutto pochi secondi dopo un clamoroso errore di Bressan, che approfitta di un pasticcio di Van Bommel ma si divora il vantaggio a tu per tu con Abbiati, bravo a respingere. Così Ibrahimovic eguaglia i suoi 6 gol segnati con la maglia dell’Inter, ma con la metà di presenze, 11.


Ora lo svedese ha nel mirino il suo record di 7 centri collezionati con l’Ajax. Oggi come allora è il leader tecnico della squadra, l’uomo che può rendere facile una partita complicata. O semplicemente concretizzare quando i compagni sprecano troppo. L’avversario è modesto, tre settimane fa ha incassato tre gol dal Barcellona e fa poco per infastidire il Milan. Ma è ampliamente promossa la squadra di Allegri, a partire dall’attacco, dove Ibrahimovic è ovviamente inamovibile e Cassano gioca titolare per la 17ª volta di fila fra Milan e Nazionale. Alle loro spalle non c’é Robinho ma Boateng.


Dopo aver saltato per squalifica la partita con il Palermo, il ghanese ha energie da vendere. Giocare ordinato non è il suo forte, ma si muove come un matto in cerca del varco giusto per le punte; e folle è anche il calcetto da terra che rifila dopo 20’ a un avversario. Mentre geniale è la parabola di destro da fuori area con cui al 25’ della ripresa infila Gutor giusto sotto la traversa e chiude la gara. L’indice davanti al naso serve forse per zittire le voci sulla sua vita notturna poco professionale. Contro un Bate debole sulle fasce e instabile nella corsia centrale, i rossoneri fanno un po’ ciò che vogliono. I due centrali bielorussi, Simic e Radkov, sono frastornati dagli inserimenti dei rossoneri. Soprattutto di Ibrahimovic, che è pericoloso anche da metà campo quando vede Gutor fuori dai pali e non ci pensa due volte prima di tirare di poco alto. C’é gloria per Abate, che a destra si esibisce in lunghe cavalcate, inclusa quella da cui nasce il vantaggio. E anche per Taiwo, che alla sua seconda da titolare è piuttosto convincente (a metà della ripresa Ibrahimovic gli concede di tirare una punizione), sia in fase di chiusura, dove usa muscoli e furbizia, sia quando si propone accompagnando l’azione d’attacco.


Conferma i suoi progressi Nocerino, e Aquilani guadagna punti, correndo e inventando. Il centrocampista azzurro costruisce gioco e cerca spesso il gol. All’11’ colpisce il palo ben servito da Cassano, e poco più tardi ci prova anche in rovesciata. Uno dopo l’altro ci provano Ibrahimovic al volo, di nuovo Aquilani e al 30’ Taiwo con una coraggiosa botta al volo dal vertice dell’area. Tanti pericoli, zero gol. E la serata del Milan può complicarsi quando Van Bommel sciaguratamente sulla sua trequarti si fa sfilare il pallone da Bressan: miracolo di Abbiati o errore dell’attaccante, fatto sta che si avvera la regola del ‘gol mangiato, gol subito’.

Pochi secondi dopo, al 33’, Ibrahimovic non perdona. Il Bate può pareggiare in avvio della ripresa, ma Bressan di nuovo fallisce, e al 4’ Abbiati si supera su tiro di Bordachev. Un lezioso Cassano lascia il posto a Robinho che lo imita in un paio di occasioni. Al 25’ ci pensa Boateng a evitare ogni rischio, e a permettere ad Allegri di fare esordire Mexes. Sei minuti in campo, per dare fiato a Nesta e uscire definitivamente dal tunnel dell’infortunio al ginocchio.