Sarko-Merkel: vertice d’emergenza. E’ corsa prima del G20

FRANCOFORTE – Dopo l’ennesimo stallo fra Parigi e Berlino su come affrontare la crisi, il presidente francese Nicolas Sarkozy vola a Francoforte per un vertice d’emergenza con la cancelliera Merkel, i vertici dell’Unione e del Fondo monetario internazionale. Obiettivo: cercare a tutti i costi l’accordo prima del vertice europeo di domenica, come promesso al G20 di Parigi sotto pressante richiesta degli Usa e del Fmi. Ma la Germania continua a fare muro, e lancia una riforma dei trattati.


L’occasione è offerta dalla cerimonia per la fine del mandato di Jean-Claude Trichet alla presidenza della Banca centrale europea. Sarkozy, dopo aver inizialmente rifiutato l’invito dell’Eurotower, all’ultimo minuto ha deciso di volare a Francoforte. Ci sono il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso e quello dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, nonchè il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde. Un ‘parterre’ di tale rilievo da far pensare che l’emergenza è tanto alta da convincere tutti a incontrarsi di persona. ‘’La situazione peggiora’’, è l’avvertimento recapitato ai leader europei dal presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy nell’invito al vertice. Tocca quadrare il cerchio prima dell’appuntamento di Bruxelles, da cui o arriverà una svolta, o il rischio è un ennesimo sfracello sui mercati.
Sono tre i fronti aperti: la ricapitalizzazione delle banche, le perdite da imporre alle banche sui titoli greci e, soprattutto, il potenziamento del fondo salva-stati, lo ‘European Financial Stability Facility’. Le ultime indiscrezioni, dopo gli auspici del G20 parigino, erano per un potenziamento a 2.000 miliardi. Ma ad appena quattro giorni dal vertice Ue il negoziato è bloccato e a confermarlo, da Parigi prima di volare in Germania, è stato lo stesso Sarkozy. Al centro dell’ennesima disputa non c’è solo la dimensione del ‘Efsf’ e quello dell’ ‘haircut’ da imporre alle banche creditrici della Grecia. Il contrasto riguarda cosa fare del nuovo ‘Efsf’, che la Francia – come ha confermato il ministro delle Finanze Francois Baroin – insiste per trasformare in una banca in grado di finanziarsi con i prestiti della Bce. Un’idea che si scontra con la ‘’reticenza’’ – per dirla con Baroin – sia di Berlino che della stessa Bce. Lo stesso Sarkozy avrebbe detto ad alcuni parlamentari a Parigi che ‘’in Germania, la coalizione è divisa su questo tema. Non dobbiamo convincere solo Angela Merkel’’, secondo uno dei presenti.


Nessun commento è arrivato al termine del vertice da Sarkozy né dalla Merkel. Ma una misura della posizione tedesca la danno le parole della Merkel durante la cerimonia per Trichet.


– Se fallisce l’euro fallisce l’Europa, ma noi non lo permetteremo – giura la cancelliera prima di ribadire: il vertice di domenica non sarà risolutivo. Berlino, piuttosto che sull’emergenza contingente che chiede soldi ai governi, è sintonizzata sulle riforme.


– La crisi – dice la cancelliera – sia occasione per rafforzare l’Europa: un cambio dei trattati non è da escludere, non è un tabù.


Magari nella direzione indicata da Trichet, una quasi-unione di bilancio con un ente europeo in grado di vigilare e sanzionare sui bilanci. Un tema esplosivo visto che tocca la sovranità degli Stati ma che – come confermano alte fonti europee – sarà ampiamente discusso dai leader Ue domenica, nonchè dai ministri delle Finanze europei all’Eurogruppo di venerdì.