Piazza Affari, archiviata seduta in profondo rosso

MILANO – Piazza Affari a picco con l’indice Ftse Mib che a fine giornata segna un calo del 3,78%, maglia nera del Vecchio Continente, riportandosi sui minimi di agosto. A trainare al ribasso la nostra Borsa sono stati, ancora una volta, i titoli bancari, in particolare Unicredit che archivia la giornata con -12,01% a 0,8460 euro, seguito da Mps con -11,23% a 0,3510 euro e Intesa Sanpaolo con -9,81% a 1,204 euro.

A incidere sull’andamento dei nostri principali istituti una nota di alcuni analisti di Fitch che hanno dichiarato che negli ultimi tempi le prospettive dei primi cinque istituti di credito italiani (Unicredit, Intesa Sanpaolo, Ubi banca, Mps e Banco Popolare) si sono deteriorate significativamente. A caratterizzare la giornata anche indiscrezioni secondo le quali potrebbe slittare il vertice dei 27 di domenica prossima. Voci però subito state smentite da fonti Ue.

Secondo le fonti del Consiglio europeo, sono infatti “esagerate” le voci di stampa circolate in queste ore su “punti di disaccordo fondamentali tra Parigi e Berlino” sulla risposta da dare alla crisi e in particolare al rafforzamento del fondo salvastati dell’eurozona. In ogni caso, hanno precisato da Bruxelles, il vertice di domenica non risolverà tutti gli aspetti della questione, su cui “ci sarà da fare del lavoro tecnico di precisione che sarà portato avanti dai ministeri delle finanze con la loro expertise”.

E del minivertice tenutosi tra Francia e Germania ne parla da Londra Anthony Grech nel suo consueto Forex Focus per Ig Market. Secondo Grech l’incontro “non ha prodotto nulla di nuovo, se non sottolineare che i due principali attori nel dramma, Francia e Germania, rimangono divisi su un corretto approccio al problema”.
– I funzionari tedeschi – sottolinea Grech – hanno già cominciato a ‘sminuire’ le aspettative, visto che i mercati temono che ancora una volta i leader dell’Eurozona non riusciranno a soddisfare le loro scadenze autoimposte. Il rischio è che l’unica cosa prodotta sarà un impegno generale per soddisfare le misure di austerità, senza alcuna soluzione concreta al triplice problema della Grecia, delle banche della regione e di come creare il fondo Efsf per coprire economie come Spagna e Italia. Le richieste di sussidi negli Stati Uniti si sono attestate a 403.000 per la settimana scorsa, oltre le 400.000 previste, e questo ha favorito la vendita parziale di euro su dollaro. In definitiva, però – conclude Grech – i movimenti in Eur/Usd nei prossimi giorni saranno determinati dal risultato del vertice dell’euro.

A disturbare l’andamento di Piazza Affari anche lo spread tra Btp e Bund tedeschi, tornato sui massimi in giornata. La differenza di rendimento tra i due titoli ha nuovamente sfiorato i 400 punti rispetto ai 386 di ieri. Il rendimento decennale italiano ha toccato il 6%.

Tornando più nel dettaglio in casa nostra, tra i 40 titoli che compongono il paniere principale di Piazza Affari hanno chiuso in positivo solo Saipem, con +0,66% a 30,32 euro e Eni con +0,64% a 15,82 euro. Tra i titoli in rosso da segnalare Fiat che perde l’1,92% a 4,586 euro e Fiat Industrial il 3,35% a 5,62 euro in linea però con le sue ‘concorrenti’ europee.

Giornata pesante anche per Mediolanum e Banca Generali dopo che Deutsch Bank ha sforbiciato da 10,8 a 8,6 e da 5 a 3,6 euro il target price. I due titoli chiudono con -6,64% e -4,17%. Taglio anche per Azimut, da 9,5 a 8,5 euro, dopo la riduzione delle stime sul settore del risparmio gestito. Il titolo ha chiuso con -4,23% a 7,125 euro.