I toscani passano con un blitz di Gonzalez

SIENA – Il ritorno in Toscana è amaro per Marco Giampaolo. La sua ultima partita a Siena, da allenatore dei toscani, era datata 25 ottobre 2009: perse 1-0 con la Juve, tre giorni dopo la sconfitta a Bologna gli costò la panchina.

E a due anni di distanza, potrebbe essere ancora una volta il turno infrasettimanale in programma mercoledì con il Cagliari a dargli un’altra delusione. Per ora la società non prende decisioni, ma il destino del tecnico sembra legato alla sfida con i sardi (coincidenza, altra sua ex formazione) in programma mercoledì al Manuzzi. Il suo Cesena non decolla, non dà mai l’impressione di avere quella grinta che una squadra con l’acqua alla gola per i 2 soli punti in classifica dovrebbe avere. Ok, il gol a freddo di Gonzalez (7’ del primo tempo, dormita della difesa) indirizza in maniera opportuna la sfida dalla parte dei padroni di casa, ma fatta eccezione per un palo di Candreva al 33’, frutto di un’iniziativa sporadica e individuale più che di una avvolgente trama di gioco, dalle parti di Brkic c’é da sbrigare soltanto l’ordinaria amministrazione.


Emblematico il gol del 2-0 firmato da Calaiò all’8 della ripresa: Candreva rimette in moto l’attacco senese con un avventato retropassaggio, Gonzalez è l’unico a inseguire la palla per poi girarla a Calaiò che ha il tempo di colpire due volte, prima di testa e poi di destro, nel nulla della difesa romagnola. Se per il Cesena è stata una giornataccia, l’ennesima di questo avvio di campionato nel quale ha raccolto cinque sconfitte in sette gare, per il Siena è stata invece una giornata di gloria. Secondo scontro diretto casalingo, dopo quello con il Lecce, e secondo successo rotondo, senza appello, convincente.


La classifica sorride, Sannino si gode il momento sapendo però che c’é subito dietro l’angolo un altro scontro salvezza a Novara. Il tecnico, sostenuto a lungo dalla tifoseria, indovina la mossa Gonzalez, rilancia D’Agostino e conferma la difesa che ha subito solo quattro reti finora (seconda miglior retroguardia del torneo dopo l’Udinese). La risposta che ottiene dalla squadra è di quelle che fanno felici gli allenatori: squadra organizzata, attenta, determinata, con tutti disposti a sacrificarsi per i compagni. I tre punti sono la logica conseguenza di una partita interpretata nel migliore dei modi.