Caso Los Roques, arresto di Guevara Figueroa anche grazie ad autorità italiane

CARACAS – La cattura di Elvis Enrique Guevara Figueroa, uno dei presunti assassini della turista italiana Elena Vecoli, uccisa nel 2006 durante la sua luna di miele a Los Roques, è il risultato del costante interessamento delle autorità italiane in Venezuela e fa ben sperare sulla definitiva chiarificazione del caso, ancora avvolto nel mistero. Lo ha dichiarato alla “Voce” l’addetto di Polizia dell’Ambasciata italiana, Carlo Mazza, che da tre anni segue il caso in prima persona.

– L’indagine fatta all’epoca non ha mai chiarito la vicenda – spiega il vice Questore aggiunto -. Speriamo che con l’arresto di Guevara Figueroa si scopra qualcosa di più e si arrivi a rintracciare anche il secondo implicato, su cui pende un mandato di cattura.

Dopo l’assassisinio di Elena Vicoli, 34 anni, aggredita mentre dormiva insieme al marito nella posada ‘La lagunita’ dell’isola Gran Roque, la polizia dello stato Vargas era riuscita ad identificare i due autori materiali dell’omicidio della connazionale e spiccare contro di loro i mandati di cattura, ma non a rintracciarli ed arrestarli. All’arrivo di Carlo Mazza in Venezuela, all’inizio del 2009, l’interesse sul caso era scemato.

– È stato duro tornare sulla vicenda – afferma l’addetto di Polizia -. I primi sforzi si sono concentrati sullo spostamento del caso dalla Polizia di Vargas alla sede centrale del Cicpc (Corpo di investigazioni scientifiche, penali e criminalistiche, ndr), che lo ha affidato ad un gruppo di lavoro della ‘Direzione di Investigazioni dei delitti contro la vita’.

Mancavano però i risultati. Mazza racconta che negli ultimi anni, con il supporto della Farnesina e l’interessamento dell’Ambasciore Serpi, anche lui incontratosi con i nuovi vertici della polizia, si è cercato di non far “raffreddare” il caso. Il vice Questore aggiunto, che ha sostenuto riunioni periodiche con i funzionari del Cicpc, ha voluto così sottolineare che si è trattato di un lavoro di squadra.

Ma la svolta, evidenzia, si è avuta con il cambio ai vertici del Corpo di investigazioni scientifiche, penali e criminalistiche.

– Quest’anno siamo tornati alla carica approfittando di un cambio ai vertici del Cicpc – spiega il vice Questore -. E forse proprio questa è stata la ‘chiave di volta’ per riaccendere l’interesse sulla vicenda e riuscire così a catturare Elvis Enrique Guevara Figueroa, latitante dal 16 ottobre 2006.

Guevara Figueroa, 31 anni, è stato infine fermato lo scorso 21 ottobre nella piazza Sucre di Catia, a Caracas, da un gruppo di poliziotti che, identikit in mano, lo distinsero in un gruppo di operai. L’uomo presentò la sua carta d’identità, nella quale figurava come Angel Segundo González. Immediatamente gli agenti verificano il documento che, grazie all’esame delle impronte digitali, risultò falso.

Il direttore del Cicpc, José Humberto Ramírez ha informato che proseguono le ricerche del 28enne Jean Carlos Blanco Millán, con precedenti penali per traffico di droga, anche lui implicato nel delitto della connazionale.

Elena Vecoli era stata aggredita a morte mentre dormiva insieme al marito, Riccardo Prescendi, 47 anni, nella posada ‘La lagunita’ dell’isola Gran Roque. Storditi con la scopolamina, legati mani e piedi con filo elettrico e picchiati, furono soffocati dai due killer aiutati forse da almeno un basista. Solo Riccardo, creduto morto, si salvò. Durante l’autopsia era emerso che la donna era incinta di un mese.

Ancora incerto il movente del delitto. Inizialmente si parlò di un tentativo di furto, ma poi l’ipotesi si spostò presto sullo scambio di persona. La coppia alloggiava infatti nella stanza da letto dei proprietari della struttura, gli italiani Andrea Piccinni e Claudia Rosati, possibili obiettivo dell’aggressione. Si è detto che il titolare della posada avrebbe dovuto essere punito per la sua relazione con un’avvocatessa venezuelana, contesa da tal Danil Rodriguez, appartenente alle forze di polizia, che aveva già aggredito Piccinni a Caracas, senza essere poi stato denunciato.