L’impero del Cavaliere e la “quota legittima”

MILANO – Mediaset, Mondadori, Mediolanum e il Milan. Sono i pezzi dell’impero di Silvio Berlusconi controllati dal premier attraverso Fininvest. Quelli che un giorno dovranno essere divisi tra i suoi cinque figli, in base alla legge attuale in parti eguali. Tra tutti ma non necessariamente in parti eguali, se la modifica alla norma sulla quota legittima, contenuta nella bozza del decreto sviluppo, sarà approvata ed è perciò che è già etichettata come ennesima legge ad personam.


Oggi la Fininvest è controllata dalla famiglia Berlusconi tramite sette finanziarie, denominate tutte Holding Italiana, ma con diversa numerazione. Inizialmente queste ‘scatole’ erano ben 22, ridotte a 7 dopo l’ultimo riassetto. Il controllo fa sempre capo al premier con il 63% del capitale (tramite la Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava). I figli del primo matrimonio Marina (è anche presidente di Mondadori) e Piersilvio (vice presidente Mediaset) hanno una quota del 7,65% a testa (rispettivamente attraverso le holding Quarta e Quinta). Nell’estate del 2005 poi, anche i figli di secondo letto, Barbara (consigliere nel Milan), Eleonora e Luigi (che siede nel Cda di Mediolanum), hanno ricevuto una quota del patrimonio e hanno il 21,4% di Fininvest (attraverso la holding Quattordicesima).


Resta infine ancora da definire l’eventuale impatto sul patrimonio di famiglia dalla causa di separazione tra Berlusconi e Veronica Lario. Tornando all’intero gruppo, Fininvest, nel dettaglio, controlla il 39% di Mediaset, il 50% di Mondadori, il 36% di Mediolanum, oltre al Milan (100%) e al Teatro Manzoni (100%). Fa capo alla società anche la quota del 2% di Mediobanca, il ‘salotto buono’ della finanza milanese.