Berlusconi all’asse Sarko-Merkel: «Nessuno dia lezione»

ROMA – ‘’Nessuno nell’Ue è in grado di dare lezioni ai partner, nessuno può autonominarsi commissario e parlare a nome di governi eletti e di popoli europei’’. Silvio Berlusconi non ci sta. E all’indomani del difficile vertice di Bruxelles segnato dall’ultimatum Ue su crescita e conti e dal siparietto di risatine e sguardi tra Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, va al contrattacco.


– Nessuno ha da temere dalla terza economia Ue e da questo straordinario paese fondatore dell’Unione – dice non senza sfilarsi qualche sassolino dalle scarpe quando punta il dito contro la ‘’crisi del sistema bancario, in particolare franco-tedesco’’.


Una risposta – quella arrivata da Palazzo Chigi – al pressing dei vertici europei. Ma soprattutto a Francia e Germania. Non solo per quelle immagini – che hanno fatto il giro del mondo – dei ‘sorrisetti’ Sarkozy-Merkel alla domanda se il premier avesse rassicurato i leader sulla situazione italiana. Ma soprattutto per quel clima di ‘accerchiamento’ alimentato dai timori che l’Italia possa essere un paese a rischio, per l’Europa e per il mondo.


– Non lo è – è tornato a tuonare l’altra sera Berlusconi lasciando il vertice Ue. Ma di certo la tensione c’è e resta altissima. Soprattutto con la Francia di Nicolas Sarkozy, che non ha digerito la vicenda Bini Smaghi e che ancora reclama le dimissioni del banchiere fiorentino dal board della Bce. E che ieri ha lanciato un nuovo controverso allarme. Mentre Berlino provava a sfilarsi dalla vicenda – ‘’l’Italia è uno dei nostri partner più stretti’’, precisava la cancelleria parlando di ‘’equivoco’’ da parte italiana nel commentare il siparietto – fonti francesi hanno fatto filtrare alla stampa (Le Monde e Afp) l’indiscrezione che l’Italia sarebbe tra i paesi per i quali sarà attivato il fondo salva-stati. Indiscrezione che ha costretto Bruxelles a scendere in campo per smentire.


– Non c’é nessuno sviluppo che riguarda l’Italia e il fondo salva-Stati Efsf – si è affrettato a dichiarare il portavoce del commissario Ue agli Affari economici. Quella andata in scena ieri, d’altra parte, è stata solo l’ultima puntata del difficile momento tra Parigi e Roma, con il ministro degli Esteri Franco Frattini che ha stigmatizzato il comportamento di Sarkozy affermando come sia ‘’inopportuno ridicolizzare il nostro Paese’’.
– Ha evidentemente un’aspirazione forte di un componente francese del board della Bce e avrebbe forse desiderato Bini-Smaghi rimosso d’autorità – ha detto il capo della diplomazia italiana -. Lui sa che questo non è possibile e quindi cercare gesti ed espressioni ridicolizzanti non è opportuno.


Berlino, invece, ha cercato di abbassare i toni. La cancelleria, sul ‘siparietto’ Sarkozy-Merkel, ha parlato di fraintendimento, di ‘’un equivoco’’: si sono solo ‘’scambiati un sorriso sull’incertezza generata da chi dovesse rispondere prima alla domanda’’, hanno commentato fonti governative.


La Germania tenta così di voltare pagina, forse anche per senso di responsabilità in vista del cruciale vertice di domani, dove l’Ue è chiamata a dare risposte ‘unite’ e soprattutto credibili ai mercati su crisi dell’euro e Grecia. Ieri, in serata si è ‘’allineata pienamente’’ alle posizioni di Berlino anche la Francia: le allusioni circa il sorriso scambiato in conferenza stampa a Bruxelles tra Merkel e Sarkozy riguardo l’Italia e il premier Silvio Berlusconi sono frutto di ‘’malintesi’’, hanno riferito fonti d’Oltralpe.


– Stiamo facendo qualche timido passo avanti per un governo dell’area euro, ma resta ancora molto da fare. La Germania di Angela Merkel è consapevole di questo, e il suo lavoro si avvarrà della nostra leale collaborazione – ha promesso intanto da Roma Berlusconi che, con il fantasma di una crisi di governo, ha riunito l’esecutivo per accelerare sul fronte dello sviluppo e delle riforme e ripresentarsi mercoledì a Bruxelles con i compiti fatti.