Maggioranza all’attacco di Fini, rissa tra Lega e Fli

ROMA – Solo un accenno “cattivello”, come aveva ammesso lui stesso, ma quanto basta per infiammare una polemica ormai sempre più dura sul ruolo politico e istituzionale del presidente della Camera. Così l’allusione fatta da Gianfranco Fini a Ballarò sulla moglie di Umberto Bossi baby-pensionata, ieri ha scatenato la maggioranza dentro e fuori l’Aula della Camera.


– A Fini dico di andare a quel Paese, quando uno va in pensione, ci va con le regole che ci sono – ha commentato il Senatur.


Il primo a partire all’attacco è stato Marco Reguzzoni che ha chiesto la parola per definire “scandalose” le parole del presidente della Camera, mentre dai banchi della Lega si alzavano un coro: “Dimissioni, dimissioni”. “Non tolleriamo i soprusi e le ingiustizie”, ha detto, “è assolutamente inopportuno il comportamento di Fini in questi giorni, che si sieda in una trasmissione televisiva alla pari di altri leader politici”. E poi, quella “caduta di stile di coinvolgere nel dibattito politico la moglie di un ministro…”.
Pronta la replica di Italo Bocchino.


– Il presidente della Camera ha tutto il diritto, essendo anche un leader politico, di esprimersi – ha detto.
Ma non è potuto andare oltre, tra le urla dai banchi della maggioranza e una rissa sfiorata tra il leghista Fabio Rainieri e il finiano Claudio Barbaro che si era avvicinato ai banchi del Carroccio con fare minaccioso. I commessi sono intervenuti a dividerli mentre Rosy Bindi, che presiedeva, ha sospeso la seduta scusandosi con un gruppo di studenti per “lo spettacolo non certo edificante”.


Gli animi sembravano essersi placati, ma era grazie ai commessi che come ‘caschi blu’ si erano piazzati tra i banchi di Fli e quelli della Lega. All’uscita dall’emiciclo, Rainieri e Barbaro sono arrivati praticamente alle mani.


L’uscita di Fini a Ballarò è solo l’ultima occasione di scontro. Negli ultimi mesi la maggioranza ha più volte messo in discussione la terzietà di Fini, visto il suo ruolo sempre più attivo di leader Fli. Anche Fabrizio Cicchitto ha denunciato una “doppiezza di comportamento” e preannunciato l’intenzione di ricorrere al Quirinale. Richiesta “inutile e fuori luogo” per Dario Franceschini.


In difesa di Fini tutta l’opposizione. “Si è sempre comportato con grande correttezza”, ha assicurato Pier Ferdinando Casini, “la maggioranza getta la palla in tribuna” per non rispondere all’Europa. Quanto all’interessato, giunto poco dopo a presiedere la seduta, si è rifiutato di rispondere in Aula.


– Saranno altre le sedi in cui, se lo riterrò, eserciterò il mio diritto di replica – ha detto Fini – Se lo facessi finirei per confermare quella, a mio modo di vedere, insussistente accusa di partigianeria”.