L’Opposizione serra le fila e apre ad una nuova maggioranza

ROMA – Se anche Antonio Di Pietro, che ogni giorno da quasi tre anni batte per le elezioni, apre ad ‘una nuova maggioranza’ per un governo tecnico, significa che nell’opposizione cresce l’impressione che il governo sia vicino ad un punto di rottura.


– Molti nel Pdl hanno capito che la lettera all’Ue è un manifesto elettorale e mi conforta sapere che molti hanno capito serva un esecutivo di transizione – è la convinzione di Pier Ferdinando Casini, regista dei contatti con gli scontenti del Pdl.


All’indomani della lettera del governo a Bruxelles, l’opposizione chiede di avere lumi in Parlamento e torna a muoversi per ‘inchiodare’ il governo in Aula, diventata un incubo per la maggioranza come ai tempi di Prodi. Pier Luigi Bersani incontra, per un’ora, il leader Idv e riesce a portarlo sulla sponda di un governo di responsabilità nazionale.


– Abbiamo discusso a lungo – racconta l’ex pm – sulla necessità che ci sia una maggioranza parlamentare, formata da persone responsabili di tutti gli schieramenti, che si assuma l’impegno di dare fiducia ad un nuovo governo, mandando a casa quello attuale, per affrontare la grave situazione in cui si trova il paese.
Se per Di Pietro l’alternativa al governo ‘’è già pronta’’, più cauto è Casini che chiede al centrosinistra la prova della verità come condizione per alleanze future.


– L’Europa – sostiene – deve sapere che c’è un’alternativa seria e disponibile che non rifiuta la lettera della Bce e che vuole un patto per la crescita con le parti sociali.


Anche il leader centrista ha visto ieri mattina Bersani ed i due hanno fatto il punto sulla strategia parlamentare per inchiodare la maggioranza. Più che una nuova mozione di sfiducia, l’idea che circola nell’opposizione è raccogliere, come successe nel ‘94, una petizione, per chiedere al governo di dimettersi, che raccolga più firme dei 316 deputati che l’ultima volta hanno votato la fiducia al governo.


– Servono una decina di ‘Versace’, di persone che si rendano conto che è ora di chiudere con Berlusconi – spiega un deputato Pd, aggiungendo che il timore delle elezioni è uno degli ami con cui si cerca di convincere i peones del Pdl ad appoggiare quello che Casini chiama un esecutivo ‘’di armistizio’’.


– Il governo non è più affidabile – attacca Bersani – come dimostra la lettera alla Ue, che è merce usata, a parte le minacce inaccettabili di entrare a piè pari sul mercato del lavoro.


Sulla norma che rende facili i licenziamenti picchia duro anche il leader Udc parlando di ‘’un patto scellerato sottoscritto tra Berlusconi e Bossi che, in cambio della libertà di licenziamento non mette mano alle pensioni’’. E per stanare il governo, Casini dà 15 giorni di tempo al governo per tradurre in provvedimenti i contenuti della lettera a Bruxelles e dimostrare che ‘’non faccia la fine degli annunci già visti’’.