G20: la Grecia stravolge l’agenda, l’eurozona si rimette ai Brics

ROMA – L’eurozona porta al summit d’autunno del G20 a Cannes l’accordo raggiunto al vertice europeo del 27 ottobre per aggredire la crisi dell’eurodebito, punto di partenza di un confronto da allargare al sostegno che può arrivare dai Paesi emergenti, e per guardare più lontano alle misure per innescare la ripresa.
Agenda stravolta dalla scelta a sorpresa della Grecia di sottoporre al referendum il piano di risanamento negoziato con l’Ue.

Grecia: referendum mette a rischio il salvataggio

La decisione del premier Papandreou di indire una consultazione popolare sul tema del pacchetto di aiuti economici cambia le prospettive di salvataggio della Grecia, focolaio della crisi dei debiti sovrani. Il Fmi pensa di congelare la prossima tranche di aiuti ad Atene. Mentre la sostenibilità del debito ellenico è appesa a un filo: ieri è volato al record storico del 96,70% il rendimento dei titoli di Stato a 2 anni sui timori di un default immediato.

Attese azioni concrete dall’Italia

L’Europa chiede misure concrete che possano ridare credibilità sui mercati ai Paesi a rischio contagio. Occhi puntati sull’Italia: dopo la lettera di intenti presentata dal premier Silvio Berlusconi al vertice europeo della scorsa settimana, dal nostro Paese si attendono segnali concreti e immediati di determinazione nel realizzare gli impegni presi.

Alle banche Ue servono 106 miliardi

Va ancora rafforzata la solidità patrimoniale delle banche: serviranno 106 miliardi per ricapitalizzare le banche europee, 14,7 miliardi per quelle italiane (ma l’Abi non è d’accordo), 8,8 per le francesi. Lo ha stimato l’Autorità europea per le banche (Eba) in un documento pubblicato dopo il vertice Ue del 27 ottobre. Valutazioni contestate dalle banche italiane che non ci stanno a pagare colpe non loro e a dover essere penalizzate rispetto alle rivali europee.

Inghilterra-Usa contro la Tobin tax


Resta sul tavolo l’ipotesi di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie. Fermo il no di Stati Uniti, il Regno Unito apre ad una ipotesi di tassazione ma solo se introdotta a livello globale. Così potrebbe arrivare solo con un perimetro di azione ristretto a parte della zona euro euro.

Più regole e revisione dei meccanismi


La crisi che non si arresta spinge a riflettere ancora su efficacia e meccanismi di azione dell’Europa, con un rafforzamento della governance che garantisca un governo unico delle politiche di bilancio. Mentre resta aperto il dibattito sulle regole per la finanza, da rendere più stringenti. Tema su cui e’ intervenuto anche il Vaticano proponendo una ‘’riforma del sistema finanziario e monetario internazionale’’, con ‘’una autorita’ pubblica universale’’ che governi la finanza.

Brics: aiuti in cambio di nostro riconoscimento


L’Europa si presenta al G20 consapevole che da sola non può farcela. Serve un sostegno globale. La crisi del debito Ue ha riacceso l’annosa questione del ruolo dei paesi emergenti nell’Fmi. Il Fondo sarebbe pronto ad aiutare i paesi europei sotto il fuoco della speculazione, come Italia e Spagna. Impegno che i Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) hanno colto al volo per riavanzare la loro idea di contribuire con maggiori risorse in cambio di più rappresentatività, diluendo lo strapotere di Usa e Europa.